Non è un caso che in luoghi caldi come le isole dell’Italia meridionale e della Grecia per esempio, le case siano dipinte di bianco. Il bianco infatti è caratterizzato da un albedo di circa 0,3 ed è per questo in grado di riflettere la radiazione solare meglio che altri colori.
L’albedo è un numero che esprime la capacità di una superficie di riflettere la luce del sole ed assume il valore massimo di 1 per superfici in grado di respingere tutta la luce che incide su di esse.
Probabilmente rifacendosi a questo tradizionale modo di costruire, Steven Chu, Premio Nobel per la Fisica nel 1997 e segretario dell’energia degli Stati Uniti, ha proposto non a caso che in California, lo stato più attento d’America al risparmio energetico, venissero dipinti di bianco tutti i tetti e le superfici orizzontali. Tetti, marciapiedi e strade imbiancati per riflettere la luce, ridurre il riscaldamento delle città e migliorarne la vivibilità. Una soluzione tanto semplice quanto efficace per tenere fresche le nostre abitazioni sfruttando la climatizzazione passiva, senza sprecare energia.
Allora perché non dipingere di bianco tutte le città? E’ stato calcolato che imbiancando interamente 100 grandi città del mondo, si eviterebbe l’immissione in ambiente 44 tonnellate di CO2, cioè la quantità di biossido di carbonio che tutti i paesi del mondo emettono nel corso di un anno intero!!
Dobbiamo riflettere sul fatto che il calore che i nostri edifici assorbono attraverso un tetto tradizionale, noi lo “scacciamo” attraverso sistemi di climatizzazione che consumano energia. Dipingendo il tetto di bianco, non ce ne sarebbe bisogno perché il bianco “scaccia” naturalmente la radiazione solare attraverso la riflessione, senza inquinare.
Se adottassimo tutti questo piccolo espediente, potremmo provare a combattere attivamente il riscaldamento globale. Dipingere un tetto di circa 100 mq di bianco, può servire a scongiurare l’immissione in ambiente di 10 tonnellate di CO2 ed evitare un riscaldamento del pianeta di 0,000000000001 °C. Sembra poco, ma facendolo in tanti, ma davvero tanti, potremmo frenare insieme il riscaldamento globale.
Il fisico Hashem Akbari del Lawrence Berkeley National Laboratory, vorrebbe convincere le Nazioni Unite ad imporre alle città più importanti di cambiare il colore dei propri tetti. Spero vivamente che ci riesca.