L’IMU continua a sollevare polemiche e malcontenti, numerosi sono infatti i dubbi che continuano ad accompagnare il lungo percorso verso l’approvazione definitiva dei vari emendamenti previsti. Ma a quanto pare almeno un punto sembra essere stato finalmente raggiunto!
Ricordiamo infatti che qualche giorno fa i Caf (i centri di assistenza fiscale) avevano sottolineato l’impossibilità di fissare il pagamento della tassa entro giugno, dato che restano ancora molti punti oscuri e numerosi aspetti da chiarire.
C’è infatti da decidere ancora, ad esempio, le aliquote dei Comuni, ed ecco allora che in tal senso un passo in avanti è stato fatto, fissando per il 16 giugno solo la prima rata “senza applicazioni e interessi” nella misura del 50% dell’importo ottenuto, maggiorato dalle aliquote di base a cui si aplicano le detrazioni previste.
Ma in che modo l’IMU può essere calcolata? Una volta stabilita la rendita catastale dell’edificio bisogna procedere alla maggiorazione del 5%, una volta compiuta la procedura, questa va parametrata ad un coefficiente di rivalutazione variabile a seconda della categoria catastale dell’immobile. Al valore totale si applica l’aliquota (quella di base varia in base ai Comuni di appartenenza). Dall’importo totale poi si può finalmente procedere all’applicazione delle detrazioni forfettarie.
A quanto ammonta l’aliquota? L’aliquota si aggira sul 4 per mille (detto altrimenti allo 0,4%) per la prima casa e al 7,6 per mille (o 0,76%) per gli altri immobili. Come già suggerito in precedenza, i Comuni godono del potere di aumentare o diminuire l’aliquota fino ad un massimo dello 0,2% sulla prima casa (il cui range si aggira quindi fra un minimo di 0,4 ed un massimo di 0,6%) e dello 0,3% sugli altri edifici (con un quadro di riferimento che può oscillare tra lo 0,46% e l’1,06%). Ricordiamo poi, che a differenza della vecchia ICI, l’IMU viene applicata anche agli immobili lasciati in comodato ai parenti.
Entro quali date bisogna pagare ll’Imu? Come suggerito in precdenza, entro il 16 giugno bisognerà pagare il 50% dell’importo ottenuto con relative aliquote di base e le rispettive detrazione previste.