Sono anni che si sente parlare di Crisi Economica senza che però nessuno si occupi seriamente della questione ponendo, in un qualche modo, un freno a questa scellerata condizione.
Una crisi ovviamente non si argina con qualche piccola e semplice riforma, di questo ne siamo consapevoli, ma con impegni seri e duraturi in grado di riformare strutturalmente le lacune economiche responsabili del crollo.
E i cittadini? I Cittadini devono solo provare a rimanere a galla, senza affondare. Come le 125 mila famiglie a rischio di sfratto nei prossimi sei mesi. Migliaia di persone pronte a rimanere senza alloggio e senza alternativa. A fare luce sulla questione ci hanno pensato i tanto criticati sindacati “Cgil e Sunia” mediante la commissione di un’ analisi condotta sulle famiglie in affitto a rischio sfratto.
Lo studio intitolato “Crisi e sfratti, i numeri del disagio abitativo” si pone come obiettivo quello di incrociare gli effetti scaturiti dal dilagare della crisi economica con l’aumento sempre più ingente delle spese abitative (come gli aumenti del canone di locazione oltre che di acqua, luce e gas) .
A tamponare questa incresciosa situazione il tanto discusso emendamento Mille Proroghe contenuto nella Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre. Il documento infatti sancisce un blocco degli sfratti per tutti i nuclei familiari al cui interno vi siano portatori di handicap, malati terminali o coppie di anziani.
Un ottimo provvedimento che però non contempla una vasta platea di affittuari coinvolti nelle cosiddette morosità incolpevoli scaturite da situazioni economiche precarie subentrate per effetto della crisi.
Ci sono tantissime famiglie in Italia che non possono più far fronte alle spese spicciole e quotidiane, come affitto e bollette. Il costo della vita è aumentato ma il potere d’acquisto degli Italiani è diventato sempre più basso. Si tratta soprattutto di giovani precari a cui non viene rinnovato il contratto o di lavoratori licenziati a causa del fallimento delle imprese (Per approfondire l’argomento visita il nostro sito dedicato al lavoro).
Come risolvere la questione?
Servirebbe un investimento serio in grado di finanziare la costruzione di alloggi a canoni sostenibili. Un’edilizia onesta che sappia garantire affitti modici a portata di tutti. È o non è un preciso dovere dello Stato assicurare un tetto ed una casa alle fasce di cittadinanza deboli?