La casa è il bene primario di ogni famiglia, tuttavia in Italia la spesa per il suo mantenimento sta diventando insostenibile. Lo rivela l’ultimo studio della Cgil, che lancia l’allarme “senza disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili e forme di sostegno ai redditi, trecento mila famiglie potrebbero perdere la propria casa.”
I dati resi noti dal sindacato sono impietosi, il costo medio di un appartamento di proprietà è di 1.150 euro, se invece è in affitto la spesa sale fino a 1.515 euro dopo l’incremento a tripla cifra dell’ultimo decennio, arrivato al +150%. È quanto risulta dal report “Costi dell’abitare, emergenza abitativa e numeri del disagio”, la necessità di denaro cozza con la limitata disponibilità delle banche, inoltre l’impossibilità di saldare i mutui ha causato il boom degli sfratti e dei pignoramenti. La Cgil evidenzia come siano le famiglie anziane, che in teoria avrebbero bisogno di maggiore assistenza, a essere più in difficoltà, si calcola infatti che il 38% degli sfratti per morosità coinvolge i pensionati. Navigano in cattive acque anche i giovani, gli under 35 rappresentano il 21% degli sfrattati, sono i lavoratori precari e i nuovi disoccupati, a loro fanno compagnia le famiglie migranti, ovvero il 26% del totale.
Il conto è insostenibile per tre milioni di famiglie, dalla Cgil Nazionale affermano “Cifre lievitate negli anni anche a seguito dei continui aumenti delle tariffe e della recente introduzione dell’Imu. La spesa rischia di lievitare ulteriormente a causa degli aumenti previsti con la nuova Tares e con l’incremento dell’Iva che inciderà sui costi connessi alle spese di manutenzione.”