In viaggio oltre 34 milioni di villeggianti, ma durata del soggiorno principale ridotto a meno di due settimane mentre la spesa pro-capite scende di oltre 100 euro..
Alle vacanze gli italiani non rinunciano anche nell’anno della recessione. Con un elemento in più: maggiore oculatezza, o maturità, nelle scelte delle località di villeggiatura, nella durata, nelle spese.
E’ quanto emerge da una ricerca del CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia sulla base di proprie rilevazioni e incrociando i dati di Anas, Fs, aeroporti, operatori turistici e organizzazioni di consumatori.
Non ci sono grandi variazioni rispetto al 2008. Si sono messi o si metteranno in viaggio oltre 34 milioni di persone: il 15% circa dopo la chiusura delle scuole – dal 6 al 16 giugno (Lombardia) – mentre nel mese clou delle vacanze, dal 24 luglio al 26 agosto, sarà in vacanza il 54% del totale.
La durata media del soggiorno principale si riduce da 14 a 13 giorni, la settimana si trasforma in week-end lungo (quattro giorni) se non in ripetuti spostamenti con permanenze ancora più brevi sui luoghi di villeggiatura. Ciò significa maggior traffico (dal 31 luglio al 2 agosto 10 milioni di autoveicoli, oltre 2 milioni di viaggiatori in treno, un milione in aereo di cui 400.000 in transito negli aeroporti milanesi).
Ricordiamo che due altri grandi esodi in uscita si verificheranno dal 7 al 9 agosto e nei giorni immediatamente precedenti Ferragosto; mentre i giorni del rientro sono previsti per il 22-23, 24-30 agosto, 5-6 settembre.
Come al solito, preferito il mare da circa il 50%, comunque in calo rispetto al 2008.
Tra le mete preferite, le città d’arte e cultura che si contendono, con il 16-18%, il secondo posto con la campagna. Due trend in continua ascesa mentre la preferenza per la montagna/collina è in caduta, tornando ai livelli del 2005. Anche la spesa pro capite sarà più contenuta: circa 100 euro in meno rispetto ai 1.015 del 2008. Perdono clienti gli alberghi (in Italia 33.800 con quasi 2.100.000 posti letto) a favore di pensioni, dell’affitto della casa-vacanze (18%), della casa di proprietà (15%), di bed&breakfast, agriturismo, campeggio (14%); il resto in casa di parenti ed amici.
Un quarto dei vacanzieri italiani preferisce l’estero. La quota più consistente conferma la preferenza per Spagna, Grecia, Mar Rosso, Tunisia, Turchia, le città di Londra, Parigi, Barcellona e – rafforzando il successo del 2008.
Fonte: Attico.it
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