Incentivi bici e motocicli: il boom di richieste riguarda le bici

È sostanzialmente positivo il bilancio della prima settimana di incentivi per l’acquisto di biciclette e ciclomotori. Alla notizia, che ha suscitato da subito una grandissima attenzione, ha fatto seguito un numero sempre crescente di richieste di acquisto, specialmente di biciclette, con la possibilità di fruire di sconti per il cliente finale anche del 30% sul prezzi di listino.

 

La situazione non è la medesima, ovviamente, per tutti i rivenditori e per tutto il territorio nazionale, e alcuni addetti del settore non rinunciano ad esprimere dubbi e perplessità, ma la sensazione è che il mercato abbia accolto con favore l’iniziativa del ministero dell’Ambiente, che lega strettamente la fruizione degli incentivi all’acquisto di modelli di due ruote “ecologici” presenti nell’elenco pubblicato dal ministero dell’Ambiente.

Gli incentivi premiano le biciclette
Particolarmente significativo l’investimento sul settore delle biciclette: per la prima volta, infatti, l’incentivo del 30% (fino a un massimo di 700 euro) è sfruttabile dal cliente privato senza dover rottamare nulla, a differenza delle due precedenti annate. Non è un caso, che, per il momento, l’80% delle richieste sia dedicato proprio alle bici. Il fondo messo a disposizione del ministero dell’Ambiente ammonta a 8.750.000 euro: ad oggi ne sono stati utilizzati oltre 465.000, suddivisi in oltre 228.000 al Nord, 136.000 al Centro, 86.000 al Sud, circa 14.000 nelle Isole. Il dettaglio degli incentivi, sempre aggiornato, può essere visualizzato sul sito dedicato del ministero.

Ancma: «Gli elenchi saranno presto aggiornati»
La formalizzazione dell’accordo tra il dicastero dell’Ambiente e le associazioni di categoria che riuniscono le case produttrici, Confindustria Ancma e Cives, è stato comunicato il 21 aprile, mentre gli incentivi sono scattati dal giorno seguente. Non tutte le aziende e i rivenditori erano pronti quando sono ufficialmente partiti gli aiuti: alcuni si stanno organizzando in questi giorni. «L’elenco delle biciclette incentivabili sarà presto adeguato», conferma il direttore generale di Ancma, Costantino Ruggiero. «Le case si stanno adeguando e l’offerta si estenderà, dato che, oltre ai nostri associati, possono rivolgersi a noi per farsi inserire negli elenchi del ministero anche le aziende che non sono nostre associate e pure gli importatori dall’estero. Si tratta, principalmente, di un provvedimento a favore dell’ambiente, non destinato a supportare le case nostrane».

La soddisfazione delle case produttrici
Le quali, però, come è ovviamente prevedibile, sono oltremodo felici per l’iniziativa: in un momento di crisi economica ogni aiuto che dà ossigeno al settore è benvenuto e potrebbe portare concreti benefici anche ai rivenditori finali che possono applicare gli sconti, soprattutto nei confronti della concorrenza degli acquisti online. Attenzione però ai tempi: secondo la responsabile commerciale di Bianchi, Federica Algeri, il fondo stanziato dal ministero potrebbe esaurirsi in un mese / un mese e mezzo. «Le nostre linee telefoniche sono già caldissime: abbiamo moltissime richieste da parte di venditori e privati e le richieste di incentivo per le nostre biciclette hanno già sfruttato oltre 100mila euro del fondo governativo». Subissata di domande e tempestata di richeste è anche la Atala. «Confidiamo in una costante crescita dei flussi di informazione e degli acquisti», commenta la responsabile marketing Grazia Formisano, che però rileva come gli incentivi vadano a cadere proprio durante il tradizionale periodo di “sell-out”, nel momento in cui, all’inizio della bella stagione, coloro che sono intenzionati ad acquistare una bicicletta nuova sono più propensi a farlo. «Peccato siano stati stanziati i fondi solo ora, potevano essere anticipati di qualche mese per non combaciare con il tradizionale periodo di maggiori vendite», precisa Formisano.

Malumori con Unicredit: «Troppo lenta la risposta delle filiali»
I rivenditori che aderiscono all’iniziativa devono utilizzare per le transazioni «esclusivamente» un conto di servizio del gruppo Unicredit, munito di speciale “chiavetta” e di codice utente. E qui rileviamo le maggiori frustrazioni degli operatori del settore: «Ci risulta che Unicredit, nel milanese e in molte zone del Sud, non stia offrendo un buon servizio: molte filiali non sono a conoscenza del programma di incentivi e non sanno fornire risposte in tempi brevi ai nostri rivenditori», lamenta Federica Algeri di Bianchi, alla cui voce si aggiunge quella di Massimo Esposito, titolare di “Esposito cicli” di Milano. «Dover aprire un conto apposito è un ulteriore impaccio burocratico», sostengono all’unisono Giovanna Rossignoli, titolare di “Rossignoli cicli” e Luigi Calderone, titolare de “La bicicletteria”, entrambi operanti nel capoluogo lombardo. «Se non avessi già un conto all’Unicredit non so se avrei accettato», sostiene, invece, Monica Cantù, titolare del negozio “Cantù” di Novara.

Dovendo recarsi in filiale ad aprire il conto – un conto d’appoggio, lo precisiamo – più di un rivenditore è stato poi marcatamente “corteggiato” da direttori di filiale ansiosi di conquistarsi nuovi clienti, che in questo caso non possono che accorrere da soli. Per molti, tra informazioni da ricevere e spiegazioni da fornire, si è trattato di impiegare alcune ore di una giornata lavorativa.

La scelta della banca è rimasta al di fuori della convenzione con l’Ancma: «È stata un’iniziativa del ministero, non c’è stata alcuna gara», conferna il direttore generale Ruggiero. Anche per le precedenti tornate di incentivi l’istituto prescelto era stato l’Unicredit.

Decathlon per ora non ha aderito
L’istantanea, pur parziale, dei primi giorni di incentivi sul territorio nazionale ci consegna un’immagine piuttosto diversificata sul territorio nazionale. Il gruppo Decathlon, con oltre 52 negozi in tutta Italia, non ha per il momento aderito all’iniziativa degli incentivi: in queste ore i dirigenti del gruppo stanno cercando di venire a capo della questione e prendere una decisione per l’immediato futuro. Decathlon vende proprie biciclette a prezzi competitivi e non quelle di altri produttori.

Le difficoltà dei “piccoli”
Altri negozi sono stati presi un po’ alla sprovvista e subissati dalle domande dei clienti senza essersi attrezzati in anticipo. Soprattutto i “piccoli” lamentano difficoltà a gestire il flusso dei clienti e nel dover aspettare i soldi dal governo in un secondo tempo. Più i disagi burocratici del caso. «Dobbiamo ancora capire – chiarisce Giovanna Rossignoli – ed eventualmente organizzarci. Vogliamo prima confrontarci con altri negozi. Non escludiamo la possibilità di proporre noi degli sconti, anche se più contenuti». «Cercheremo di adeguarci rapidamente – dice Massimo Esposito – ma forse poteva essere più agevole per tutti il taglio dell’Iva». Decisamente positivo il commento di Luigi Calderone: «Eravamo già informati e siamo stati pronti fin dal primo giorno. Rilevo che un incentivo del genere non era mai stato messo in atto. Un plauso al Governo». «Ci hanno assicurato un pagamento in 60 giorni – dice Monica Cantù – speriamo di vendere di più in un momento difficile. È comunque una buona inziativa, anche se non tutti i rivenditori aderiranno».

Da Nord a Sud, non decolla l’incentivo per i motorini
L’interesse sulle bici è abbastanza significativo anche in altre zone del Nord-Ovest: se alla Girardengo di Alessandria i riscontri sono per ora modesti, il maxi store Amante e Casella di Torino (nel 2008 10mila biciclette vendute) parla addirittura di una crescita negli ultimi giorni del 30%: «All’inizio eravamo noi a informare i nostri clienti degli incentivi – spiega uno dei titolari, Leonardo Amante -, adesso quasi tutti quelli che entrano in negozio già li conoscono. Anzi, buona parte di loro viene da noi proprio per non lasciarsi sfuggire l’occasione». Non sembrano aver ancora ingranato gli incentivi per i ciclomotori: «L’entrata in vigore dei bonus non ha innescato alcun effetto», dicono ad esempio dalla Cm Moto di Genova. «Ci aspettiamo un incremento delle vendite con la fine delle scuole, ma è un elemento ormai fisiologico: l’ammontare degli incentivi, almeno per i motorini, è troppo basso per incidere in misura significativa sulle intenzioni di acquisto». Stesso discorso alla Motorcycle di Moncalieri, alle porte di Torino, dove «il clima resta da calma piatta».

Passando al Sud nessuna richiesta di incentivi per l’acquisto di motocicli e biciclette è arrivata, invece, a “Moto Napoli” di Salvatore Russo. «Si lavora pochissimo- spiega il titolare – il mercato è completamente fermo. Nel primo semestre 2008 abbiamo venduto 60 unità tra motocicli e biciclette. Dall’inizio del 2009 soltanto 3 scooter e tra l’altro con gli incentivi per la rottamazione». Spera in un futuro più roseo Fabrizio Tarantola di Ideal Moto di Palermo. «La crisi ci sta soffocando- afferma- nessuna richiesta di incentivi. È probabile che gli acquirenti non ne siano ancora a conoscenza. Ci auguriamo che il trend negativo si inverta». Stesso punto di vista anche per “Centaura” di Francesco Maldarizzi di Bari. «Il 40% delle vendite – sostiene il proprietario – è ottenuto per l’effetto della rottamazione. Per il momento nessun cliente ha acquistato con i nuovi incentivi, ma si avvicina la stagione estiva, periodo in cui solitamente le vendite aumentano. La crisi continua, ma siamo fiduciosi».

Fonte: Ilsole24ore.com

 

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