Le 113 Bandiere Blu 2009, ad altrettanti comuni rivieraschi, sono un importante riconoscimento anche per le imprese turistiche che più si sono impegnate nella tutela dell’ambiente, per la valorizzazione del territorio e per rendere sempre più attraenti le destinazioni balneari italiane. L’importante riconoscimento arriva alle località che si sono candidate dopo un percorso di valutazione chiaro e trasparente relativo ad alcuni indicatori relativi alla gestione ambientale;
dall’esistenza e al grado di funzionalità degli impianti di depurazione allo smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata ed alla gestione dei rifiuti pericolosi; dalle iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo alla valorizzazione delle aree naturalistiche presenti nel territorio; dalla cura dell’arredo urbano e delle spiagge alla possibilità di accesso al mare per tutti i turisti senza limitazioni. Altrettanto importante è il processo di certificazione intrapresa dai Comuni per le loro attività istituzionali e per le strutture turistiche.
Le Bandiere Blu rappresentano un’ulteriore valutazione dei territori e aumentano il potere d’attrazione delle località balneari presso i turisti italiani e stranieri perché sono indice di un buon livello di qualità della vita, fattore estremamente importante per i turisti italiani e soprattutto stranieri, in particolare per coloro che provengono dal Nord Europa, storicamente più sensibili alla tutela ambientale.
Tullio Galli – Direttore della Federazione Italiana Imprese Balneari, Fiba-Confesercenti, e membro della commissione giudicante per l’assegnazione, da parte della Fee, la Foundation for Environmental Education, delle Bandiere Blu 2009 – afferma che “le Bandiere Blu sono il riconoscimento internazionale più importante in materia di ecologia e di ambiente”.
“Le Bandiere Blu italiane, continua Galli, rappresentano il 10% di quelle assegnate a livello internazionale (in tutto 2800) e una parte del merito va anche agli operatori turistici, segnatamente agli imprenditori della balneazione, che si sono dimostrati particolarmente attenti alla salvaguardia dell’ambiente riducendo le fonti d’inquinamento, mantenendo pulite le spiagge, utilizzando la raccolta differenziata dei rifiuti. Un impegno significativo che contribuisce ad un ordinato sviluppo del turismo italiano e ad una promozione all’estero del nostro marchio. Riconoscimenti sono andati anche a stabilimenti balneari che si sono distinti per una scelta di turismo sostenibile, realizzando risparmio idrico ed energetico, facendo la raccolta differenziata con maggiore frequenza, attuando programmi di educazione ambientale e mettendo in atto misure rivolte all’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Fonte: Confesercenti.it
Quest’anno sono state assegnate più bandiere blu all’Italia rispetto agli anni passati, ma è vero anche che le spiagge più vicine alle grandi città, solitamente dedicate ai vacanzieri della domenica sono in condizioni pessime. Segnalo questa iniziativa – Corona Save the Beach – volta a riqualificare le spiagge europee danneggiate dall’erosione delle coste o dall’incuria dell’uomo. Visto che gli enti preposti non provvedono mi sembra una buona idea quella di far intervenire i privati, tanto più che sarà il voto degli utenti a decidere quali spiagge salvare.
Ho visto il sito di Corona save the beach che è stato segnalato. nella gallery ho notato che le spiagge messe peggio sono quelle italiane! nel resto d’Europa non c’è questo schifo.
cmq spero che il progetto vada in porto (io ho votato questa)