Sembra che qualcosa all’orizzonte si stia muovendo.
Stiamo parlando dei finanziamenti che saranno utilizzati per investire sulla banda larga.
Il Cipe ha preso un’importante decisione: sbloccherà oltre 1,4 miliardi di euro, proprio per favorire questo investimento. L’importo, cresciuto notevolmente, si deve agli oltre 600 milioni di euro aggiunti dagli enti locali, oltre naturalmente agli 800 milioni di euro che erano già previsti all’interno del “piano Romani”.
Questi finanziamenti saranno sfruttati in questo senso: l’obiettivo principale è quello di ridurre il digital divide. Il digital divide è un fenomeno che riguarda un elevato numero di cittadini, che sono in ritardo con l’alfabetizzazione informatica o, semplicemente, sono diffidenti. Questi cittadini potrebbero quindi risultare discriminati o, addirittura, socialmente emarginati, da un passaggio radicale e non equilibrato ad un’amministrazione totalmente digitale.
Proprio in questo senso il nostro paese non può vantare grandi risultati, visto che si trova solo al 45° posto del World Economic Forum.
Le proposte governative per far fronte a questa situazione, fino ad adesso, sono state l’Iva agevolata per le connessioni e una Tremonti-ter per quanto riguarda gli investimenti delle imprese private all’interno del settore.
Finalmente! In un paese come l’Italia dove siamo passati dall’essere all’avanguardia (negli anni 60-70) come infrastrutture ad essere un Paese quasi arretrato, ecco che finalmente in un tema così importante come il Web qualcosa si (s)muove. Lo sviluppo, nella società attuale, passa molto di più dalle nuove tecnologie che non dal costruire una acciaieria: in mezzo a tante decisioni discutibili da aprte di chi ci governa (sia destra che sinistra) ecco finalmente una buona notizia (purchè agli annunci seguano i fatti).