Posta Elettronica Certificata: funzionamento e limiti di una rivoluzione telematica

Come tutti gli italiani avranno avuto modo di appurare, da qualche giorno è finalmente possibile richiedere, in forma del tutto gratuita, la nuova casella di posta certificata che permetterà di stabilire un nuovo di rapporto (molto più celere e diretto) tra Pubblica Amministrazione e cittadino.

Alcuni addetti ai lavori hanno parlato di tale innovazione come di una vera a propria rivoluzione in campo telematico, difatti il boom di registrazioni indirizzate alla richiesta della PEC, sembra aver causato non pochi problemi al sito stesso, determinando il verificarsi di numerosi disservizi e malfunzionamenti.

Eppure in questo clima di ti tale euforia, le associazioni dei consumatori sembrano frenare gli entusiasmi mettendo il luce alcune insidie a cui non vengono fornite ancora risposte chiare e soddisfacenti.

Altroconsumo ha richiamato l’attenzione sul fatto che la posta elettronica certificata, nella sua versione free (quindi del tutto gratuita) non prevede la firma digitale, tale apparente banale particolare però, impedisce il riconoscimento di quest’ultima in quanto senza firma digitale il messaggio inviato non avrà alcun tipo valore legale.

Altra piccola perplessità attiene all’invio da parte della PA degli atti, in quanto questi vengono considerati oramai ricevuti dai cittadini al momento stesso della pratica d’invio, e questo fa ben comprendere che in merito a possibili scadenze il discorso si complica ulteriormente, in quanto il cittadino dovrà effettuare costantemente l’accesso alla posta elettronica per non incorrere in brutte sorprese derivanti dall’inadempienza di qualche atto importante.

E sembra venir meno anche uno dei principali punti di forza della casella, quello attinente al dialogo tra Pubblica Amministrazione e cittadino che la PEC dovrebbe facilitare, in quanto sembra che siano ancora numerose le Amministrazioni che ancora non hanno attivato la casella.

4 Comments

  1. Non mi aspettavo da una associazione consumatori l’insistere su di un concetto assolutamente falso riporto la vostra frase:
    “in forma del tutto gratuita, la nuova casella di posta certificata” Qui di gratuito non c’è proprio nulla, ritengo già insopportabile essere presi in giro da leggi e governi ma voi non credo facciate una buona figura forse è il caso che chiariate il concetto.
    Massimo Penco
    Presidente Cittadini di Internet http://www.cittadininternet.org

  2. Memika

    Mi scusi ma non comprendo la polemica da dove nasce e soprattutto non comprendo quale sia la frase errata, in quanto si sottolinea apertamente che alcuni servizi sono gratuiti ed altri a pagamento!

    per maggiori informazioni è possibile consulatare il sito:

    https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot

  3. Io sinceramente non capisco cioè che non capisce !
    La CEC PAC (PEC) gratuita è pagata da tutti noi Italiani con soldi Pubblici risultato della gara stessa di aggiudicazione fra l’altro essendo a costo fisso 50 milioni per l’appunto la paga chi la vuole e chi non la vuole, che è un altra assurdità. A poste e Telecom Italia andranno sempre 50 milioni di Euro anche se aderirà un solo Italiano alla PEC. Direi che c’è poco da capire !

  4. Sig. Penco Lei purtroppo ha solo ragione.
    Per non parlare dei centinaia di rivenditori di Posta Certificata come noi di http://www.Poste-Certificate.it che abbiamo investito in un qualcosa che poi viene fintamente regalato agli Italiani con i soldi delle loro tasse.
    E’ vergognoso, ha ragione lei quando parlava che sarebbe bastato un certifciata da installare su Outlook che tra la’latro sarebbe satato un qualcosa d’internazionale che avrebbe funzionato anche all’estero.

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