Luigi Abete – presidente dell’Assonime (Associazione fra le Società italiane per Azioni) – ha dichiarato che sono necessari “tagli selettivi alla spesa pubblica e riforma fiscale: vogliamo dimostrare che intervenire per rilanciare l’economia si può”.
Sono infatti indispensabili – ha proseguito Abete – tagli entro il 2014 per 40 miliardi e “per garantirci la stabilità sui mercati vanno indicati subito, ma non devono colpire una crescita che già si annuncia modesta”. Per il numero uno di Assonime “servono interventi certi e forti su alcune categoria di spesa e vanno aumentati gli investimenti, in questo modo si può immaginare che la crescita si spinga verso il 2%, rendendo meno onerosi anche i tagli sulla spesa corrente”.
Per Abete inoltre “l’altra priorità è la riforma fiscale: Tremonti ha ragione quando dice che la riforma non può essere fatta in deficit, ma neppure ci si deve limitare a una rimodulazione delle agevolazioni, sul fisco serve una riforma vera”.
“Vogliamo un fisco più equo e orientato alla crescita” – ha quindi rimarcato Abete – e pertanto “vanno spostati 3 punti di Pil dalle imposte dirette a quelle indirette: oggi c’è troppa pressione diretta su lavoratori e imprese e per ridurla bisogna agire su altre imposte”. Secondo il presidente di Assonime “i ceti abbienti continuano a spendere” e dunque “è alle famiglie più in difficoltà che dobbiamo dare risorse nuove per poter consumare“.
Alle imprese – ha infine concluso Abete – “destiniamo le risorse provenienti da quello che io chiamo Ctc, Contributo ordinario per la trasparenza e la crescita: è un’imposta ordinaria minima, nell’ordine dell’uno per mille sui beni patrimoniali“.