Allarme disoccupazione..ancora una volta! Sono anni che in Italia si lanciano preoccupati e preoccupanti allarmi ed SOS sulle condizioni oramai precarie e destabilizzanti della popolazione giovanile (e non solo) del Bel Paese. Di lavoro non ce n’è, non se ne trova, e quel poco che si può trovare spesso combacia con parole quali precarietà, lavoro nero, ed in alcuni casi addirittura sfruttamento.
Ebbene si, l’Italia del benessere economico, l’Italia del lavoro soldi e dalle pensioni sicure è diventato oramai un paese in cui vivere è sempre più difficile, dove diminuisce la sicurezza economica e aumenta l’astio nei confronti delle istituzioni. Un paese che stenta a crescere e a rinascere anche perché non vuole o non può più investire sul capitale umano.
L’ennesimo allarme giunge ancora una volta dall’ISTAT il quale ha diffuso tutta una serie di dati riguardanti il mese di gennaio. Secondo l’indagine condotta e pubblicata qualche giorno fa, pare che il tasso di disoccupazione giovanile riguardante un target compreso tra i 15 e 24 anni ha fatto registrare un picco che ha toccato quota 29,4%, facendo trapelare un aumento pari allo 0,5% sul mese precedente e del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2010.
Un record che spaventa e preoccupa l’intera classe dirigente (e non dirigente Italiana). Ma cosa accadrà davvero al nostro Paese?
C’è chi dice che però non c’è da preoccuparsi perché ci sono nazioni che versano in situazioni ancora più gravi delle nostre. La Spagna ad esempio, i cui tassi di disoccupazione giovanile hanno toccato l’ angosciosa quota del 43,1%. Ma ecco che l’Italia non dista poi tanto da questi target, basti pensare che perfino l’Irlanda gode di un maggior grado di salute con un 29% degli under 25 senza lavoro.
L’ Italia di Dante, dell’arte, della cultura.. si posiziona quart’ultima tra le città con minor tasso di disoccupazione davanti soltanto ad Ungheria (30,5%), Slovacchia (37.7%) e Spagna.
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