Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto, ha dichiarato che “siamo riusciti a rimettere la partita Tav a Nord Est al centro del dibattito: il progetto è complesso, sia dal punto di vista tecnico che finanziario, a tutti piacerebbe decidere e agire subito ma il Paese ha regole e metodi diversi”.
“Siamo considerati” – ha proseguito Tomat – “periferici in molti sensi, il Paese è romanocentrico, al massimo ragiona sull’asse Roma-Milano, ma io sono ottimista: direi che se il Veneto continua ad avere questa centralità economica, inevitabilmente la politica ci dovrà ascoltare”.
Peraltro “i risultati, in fondo, sono già in parte arrivati: se prendiamo la terza corsia autostradale o il passante di Mestre troviamo opere che sono state realizzate anche grazie al nostro lavoro, non solo di lobby ma concreto, realizzando ad esempio il progetto operativo”.
“Al centro del mio mandato” – ha voluto precisare Tomat – “avevo posto alcuni temi chiave: l’accesso al credito, gli ammortizzatori sociali e le infrastrutture; su quest’ultimo punto ci siamo sempre impegnati e continueremo a farlo”. Il presidente di Confindustria Veneto ha poi sottolineato che “il bilancio pubblico è magro, i privati non sono un optional ma una necessità“.
In merito al federalismo, Tomat ha rimarcato che “darà una mano, è chiaro che riportare poteri e capacità decisionale sul territorio renderà più agevoli queste operazioni e credo che su base locale si possa trovare un consenso maggiore, anche perché la sensazione è che il Paese sia incapace di cogliere per tempo i segnali di cambiamento e le necessità del sistema produttivo“.