Uno dei modi per controllare lo stato di salute di un paese è quello di vedere come se la cavano le sue imprese. Proprio da queste, piccole o grandi che siano, che fanno lavorare una persona, che siano individuali, che diano lavoro a molta gente, dipende gran parte del benessere di una nazione.
In Italia l’Osservatorio Crisi d’Impresa del Cerved monitora la situazione mensilmente e ci riporta un quadro piuttosto fosco. Nell’ultimo trimestre analizzato infatti il Cerved ha evidenziato la continua crescita del dato fallimenti; in parole povere le aziende italiane continuano a fallire in modo allarmante. Le procedure fallimentari sono arrivate a quota ottomila, il che segna un perentorio +23% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
Il dato evidenzia anche che l’area dove sono avvenuti più fallimenti è il nord, non una novità dato che da sempre le regioni del nord sono le più attive in questo senso ed è normale anche che nei periodi di crisi paghino dazio. I numeri insomma non sono buoni, anche se presi ed analizzati in questo modo possono essere fuorvianti, quello che rimane però è il fatto che le aziende falliscono e c’è sempre meno lavoro, di nuovo siamo qui a sottolineare che un trend positivo deve iniziare da un calo della disoccupazione.