Per il Centro studi di Confindustria non c’è più tempo da perdere: l’economia è ferma, bisogna intervenire al più presto. La situazione politica italiana risulta essere momentaneamente in stand-by, e a maggior ragione Confindustria fa pressione affinché non si perda tempo. Per Giorgio Squinzi è importante che venga presto individuato, dal nuovo premier Matteo Renzi, il nuovo ministro dell’Economia: il sostituto di Fabrizio Saccomanni avrà una grossa responsabilità.
Dal resoconto sugli ultimi mesi del 2013 presentato dal Centro studi di Confindustria è evidente come l’economia italiana sia ferma immobile; non solo l’uscita dalla recessione economica è più lenta del previsto, ma addirittura si sono verificati dei gravi passi indietro che hanno prodotto effetti nefasti sull’occupazione. Le piccole e medie aziende continuano a fallire, e vengono meno le nuove opportunità di lavoro. Sembrava ormai certa l’uscita dalla crisi, ma le promesse degli ultimi governi che si sono succeduti negli ultimi anni sono state puntualmente disattese. Il resoconto della Confindustria “conferma l’estrema debolezza della risalita. Nullo il trascinamento al 2014. I duri dati dell’economia italiana relativi a produzione industriale e occupazione, ribadiscono che la risalita dalla profonda fossa scavata dalla recessione è lentissima ed è contrassegnata anche da scivoloni indietro anziché dell’atteso graduale consolidamento.”
E purtroppo sono amare le conclusioni che vengono tratte dallo studio sull’anno appena trascorso, pare infatti che “Il calo degli occupati non si è ancora esaurito. La diminuzione proseguirà a un ritmo simile a quello osservato nell’ultima parte del 2013.” Possiamo a questo punto solo sperare che l’ultimo avvicendamento politico porti risultati concreti sulla nostra economia.