Rincari Tasse Universitarie: più della metà degli atenei sono fuorilegge

Studiare nell’ultimo decennio sembra essere diventato un vero e proprio lusso. Tra l’aumento dei libri universitari e i rincari selvaggi delle tasse, la formazione sembra essere oramai un miraggio lontano. Un’inversione di tendenza che ha portato ad una seria retrocessione in tal senso.

L’università oggi sembra essere diventata quella di 40 anni fa, luogo di rampolli e figli di papà, proprio come accadeva negli anni ’70. L’istruzione insomma, sembra essere diventato un privilegio più che un diritto.

Secondo quanto riportato poi da un articolo di Repubblica, a rendere il contesto ancora più disarmante, lo stato di assoluta illegalità di oltre 36 atenei su 61. Una verità questa, mai presa abbastanza sul serio e trascurata da istituzioni e studenti.

Secondo quanto riportato nell’articolo, infatti, si evince che il Dpr numero 306 del 1997 sancisce che l’ammontare complessivo delle tasse universitarie versate da tutti gli studenti iscritti, non deve oltrepassare il 20 per cento del Fondo di finanziamento ordinario erogato dallo stato.

Ma ad oggi quali sono gli Atenei più cari stanziati sul territorio italiano?

Tra gli atenei più cari spicca l’università veneziana Ca’ Foscari con una retta di 1.354 euro, a cui segue la Carlo Bo di Urbino con una retta di 1.125 euro. Continua l’escalation con la Insubria di Varese – Como e i suoi 1.392 euro di retta, e poi Milano Bicocca con 1.082 euro e Torino con 1.146 euro.

Ma a detenere il record di ateneo più caro d’Italia è il Politecnico di Milano che ad oggi fa pagare ai suoi iscritti tasse annuali pari a 1.627. Tra le università fuori legge a causa del superamento del 20% sancito dalla legge ritroviamo Napoli, Bergamo e Torino.

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