Il solare europeo, lentamente oltre la crisi

Per l’industra del fotovoltaico europea i risultati del terzo trimestre saranno buoni. Ma anche grazie a tagli di personale e delocalizzazioni: stretta del credito e prezzi sempre più bassi peseranno anche per il prossimo anno, premiando solo chi riduce fortemente i costi di produzione.

Un’analisi pubblicata dala Reuters.

Lentamente fuori dalla crisi, ma con prospettive incerte anche per il 2010. La notizia buona per l’industria del fotovoltaico europeo è che i risultati del trimestre che si sta per concludere mostreranno segni di ripresa, quella meno buona è che la stretta del credito e l’eccesso di produzione continuano e continueranno a pesare anche nel 2010. E che a pagare la ripresa sono stati e saranno in parte i lavoratori e lo stato stati sociale delle nazioni europee. L’analisi proposta da Reuter, in collaborazione con alcune affermate ditte di consulenza alla vigilia dell’ultimo trimestre, restituisce un’immagine della situazione dell’industria solare europea in cui non mancano i problemi, anche se il peggio sembrerebbe superato.

Al pari dei concorrenti americani e cinesi, gli europei in quest’ultimo periodo hanno dovuto affrontare la difficoltà di reperire capitali e una produzione in eccesso rispetto alla domanda, cosa che ha portato a un forte calo dei prezzi. Ma la crisi ha colpito più duramente in proporzione le industrie solari del vecchio continente, penalizzate da costi di produzione più alti, manodopera in primis, rispetto a quelle asiatiche. La ripresa, che ci sarà dal prossimo trimestre, non sarà allora completamente gratuita. A far migliorare i conti delle aziende europee infatti anche tagli di personale e le delocalizzazioni.

Secondo tutti gli analisti sentiti da Reuter i primi risultati positivi dovrebbero vedersi alla presentazione dei bilanci per il terzo trimestre, già tra questa settimana e metà novembre. Le cose, ovunque, vanno e andranno meglio nella parte a valle della filiera: quella che ha a che fare direttamente con la vendita e il montaggio degli impianti o per le aziende integrate verticalmente. Deluderebbero invece alcune aziende americane, mentre c’è grande attesa per i bilanci di First Solar, il più grande produttore di celle al mondo, che saranno presentati il 28 novembre. Tra gli operatori europei andrebbero bene SolarWorld e il produttore di moduli Solon. Buoni saranno anche i risultati della norvegese Renewable Energy Corp (REC) e della tedesca Q-Cells: entrambe stanno spostando in Asia parte della produzione.

Le prospettive per l’anno che verrà infatti non sono delle più rosee. In Europa c’è la grande incognita della Germania: nel più grande mercato del continente si sta considerando di tagliare la tariffa incentivante per il fotovoltaico. Inoltre, la pressione al ribasso dei prezzi non si attenuerà fino a tutto il 2011: “le aziende devono ridurre i costi di produzione”, spiega Deutsche Bank; se la caverà meglio chi avrà accesso a forza lavoro pagata meno e a costi dell’energia più bassi.

GM

Fonte: Qualenergia.it

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