Le imprese rosa possono essere una risposta alla crisi economica, l’intraprendenza delle donne sta ponendo rimedio in molte parti d’Italia all’emergenza occupazionale, tanto che il contributo privato sta incidendo più dei rinvii del Governo delle larghe intese. In uno studio presentato da Unioncamere, è stato evidenziato come l’esercito delle aziende al femminile sia in crescita, in controtendenza alla più generale recessione, tra il marzo 2012 e il marzo 2013 le imprese amministrate da donne sono aumentate di ulteriori dieci mila unità, raggiungendo quota 1.424.798.
Oggi le imprese rosa sono il 23,5% del totale, con significative presenze nel centro-nord del Paese, in particolare nel Lazio, nella Toscana e in Lombardia. I settori con maggiore presenza femminile sono quelli dell’alloggio e ristorazione, il 32,4% del totale, del noleggio e delle agenzie di viaggio, 29,3%, e dell’agricoltura con il 29,1%. La presenza più importante al femminile si regista nelle imprese a carattere sanitario e assistenziale, dove le donne registrano una presenza pari al 40,6% del totale.
L’Osservatorio di Unioncamere ha tuttavia evidenziato come le imprese rosa pecchino di una maggiore fragilità finanziaria rispetto alla media, ben il 72% di esse opera con meno di 10mila euro come capitale. Questo dato dimostra comunque il maggior coraggio che sta contraddistinguendo il mondo imprenditoriale delle donne, come ha avuto modo di notare lo stesso Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere “In questi anni difficili la spiccata propensione imprenditoriale delle donne sta dando delle risposte concrete alla crisi e alla riduzione delle opportunità di lavoro. Questa voglia va sostenuta.”