Cibo di nicchia? Privilegio per pochi ricchi? Il fatto che il biologico in Italia sia in crescita proprio durante la recessione economica è segno che il settore vada ad abbracciare le richieste di una quanto mai vasta e variegata popolazione. Recenti studi hanno messo in risalto come, sebbene nel Paese si sia registrato un calo dei consumi dell’ordine del 3,7%, il consumo dei prodotti biologici è aumentato dell’8,8%. Il risultato è quantomai positivo e va a premiare le aziende che hanno investito nel recente passato sul biologico.
Al di là dei buoni risultati sul fronte del mercato interno, è l’esportazione dei prodotti biologici a rappresentare la vera miniera d’oro italiana. Le domande provengono sopratutto dalla Germania, ma il Made in Italy soddisfa le richieste che vengono da ogni parte del mondo. Il biologico dà lavoro a circa cinquantamila cittadini italiani, capaci di muovere con la loro attività fino a tre miliardi di euro. Nel campo dell’agricoltura sembra ormai rappresentare una strategia sicura e vincente, ma perché si possa diffondere ancor più capillarmente è necessario maggior coraggio da parte degli imprenditori.
Già col mercato attuale, in Italia il biologico potrebbe produrre fino al doppio degli introiti fin’ora registrati. Nonostante i buoni risultati infatti, la frode alimentare è una pratica capace di tagliare le gambe all’intera economia. È la Coldiretti a ribadire la grave realtà: la contraffazione finisce per ingannare il 45% degli italiani. Per non parlare poi di come il fenomeno diventi ancora più frequente e incontrollabile al di là dei confini nazionali. La Coldiretti ha deciso di dare un piccolo consiglio ai consumatori: acquistare il biologico direttamente nei mercati, nelle botteghe e nelle aziende degli agricoltori di Campagna Amica.