Brutte notizie vengono dal Centro di studi della confindustria, la produzione industriale a marzo è calata di un ulteriore 0,3% rispetto al livello di febbraio, il settore sta colando a picco mentre la recessione sembra irreversibile. Il presidente Giorgio Squinzi nei giorni scorsi ne aveva avuto il sentore. Non a caso aveva fatto pressione sui gruppi politici affinché si trovasse un accordo per la formazione del nuovo governo.
Non è più tempo di previsioni, siamo entrati nel pieno del 2013 ed è già tempo di tirare le prime somme, tutt’altro che confortanti. La produzione industriale, già scesa dello 0,5% tra gennaio e febbraio, ha conosciuto un ulteriore calo nell’ultimo mese così che la distanza dall’attività pre-crisi, risalente all’aprile 2008, si attesta al -24,3%. L’Italia stenta a uscire dalla grave situazione, l’anno corrente sembra essere il peggiore dall’inizio della recessione, tuttavia molti pensano che questo sia l’ultimo colpo di coda del male finanziario.
Il Centro di studi della confindustria ha calcolato la produzione al netto del diverso numero di giornate lavorative, stimandone il crollo del 3,7% rispetto al marzo scorso. Da uno sguardo più complessivo, si è notato come nel primo trimestre di quest’anno si sia verificata una riduzione del 0,2% rispetto al quarto trimestre del 2012, quando si era registrato un decremento del 2,2% sul terzo dello stesso anno. L’andamento dell’economia e i dati a disposizione, comprese un’ultima analisi Istat, confermano la fase negativa anche per il prossimo trimestre, al momento al nostro Paese servirebbe un miracolo.