Ocse: l’Italia non è un Paese per giovani

Pier Carlo Padoan, vice segretario generale dell’Ocse, ha dichiarato che “i fondamentali dell’Italia dal punto di vista di sostenibilità del debito sono solidi e non sono certamente i fondamentali della Grecia”.

In merito alla decisione dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha abbassato l’outlook del nostro Paese da stabile a negativo, Padoan ha poi affermato che “la ragione per cui S&P’s ha deciso questa mossa mi è sconosciuta, ma dal nostro punto di vista nulla è cambiato”. Del resto – ha proseguito il vice segretario generale dell’Ocse – le agenzie di rating “non guidano, ma si fanno guidare“.

Pier Carlo Padoan ha inoltre voluto sottolineare che “il governo in questi giorni sta parlando, in modo ancora informale, di misure di aggiustamento da qui al 2014: non sono novità, sono cose che riteniamo importanti per azzerare il deficit e quindi migliorare la sostenibilità del debito”.

Per Padoan nel nostro Paese la crescita “continua ad essere troppo bassa e questo è un problema che va aggredito alla radice”, puntando ad esempio su produttività e innovazione. Inoltre sarebbe necessario considerare l’immigrazione come “una grande ricchezza“.

L’Italia – ha infine commentato Pier Carlo Padoan – “non è un Paese per giovani” e pertanto invertire questa rotta è “la più grande sfida sociale e politica, prima ancora che economica” del nostro Paese. Istruzione e regole del mercato del lavoro – ha quindi concluso il vice segretario generale dell’Ocse – “devono essere ripensate per favorire i giovani, altrimenti il nostro futuro non c’è”.

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