Un vero e proprio braccio di ferro: è quanto si sta verificando tra Roma e Bruxelles e l’argomento è, ovviamente, quello delle pensioni. Una novità, abbastanza a sorpresa, spunta dalla manovra e dalla riforma Sacconi-Tremonti, che dà il via ad una vera e propria rivoluzione dell’età pensionabile.
Secondo le direttive dell’Unione Europea, il nostro paese dovrà obbligatoriamente alzare la soglia dell’età pensionabile da 60 a 65 anni, per quanto riguarda le dipendenti pubbliche.
E’ inoltre previsto un termine ultimo, entro il quale adottare tale provvedimento, fissato al primo gennaio 2012.
Secondo quanto disposto dalla manovra sulle pensioni, la chiusura delle finestre porterà all’aumento dell’età di vecchiaia e anzianità riguardo alle aspettative di vita, a partire già dal 2015.
In generale, fino al 2050 questo intervento ci costerà circa 87 miliardi di euro, e avrà l’effetto di alzare l’età di anzianità e anche quella di vecchiaia da due a cinque anni.
In pratica i giovani che sono stati appena assunti, potranno usufruire della pensione di vecchiaia a 70 anni e quella di anzianità a 66.