Istat: cresce ancora la disoccupazione tra i giovani

Le indagini Istat si fanno sempre più impietose: la disoccupazione, in particolare, ha toccando livelli record nel mese di aprile, arrivando alla quota dell’8,9%, aumentando ancora rispetto al già elevato valore rilevato a marzo.
L’Istat conferma che si tratta del dato peggiore dal 2001: fa paura, in particolar modo, il dato sull’occupazione giovanile, con una statistica impietosa che rileva come quasi un ragazza su tre sia disoccupato.
In confronto ad aprile di un anno fa, gli occupati si sono ridotti di 307 mila unità, con un calo dell’1,3% mentre, rispetto al mese di marzo 2010, il dato è aumentato invece dello 0,2%.

Draghi approva la manovra finanziaria, ma auspica anche delle riforme strutturali

Se le critiche alla manovra approvata dal governo arrivano quasi da ogni parte, dalla Banca d’Italia, invece, c’è una certa condivisione sui tagli previsti dal provvedimento dell’esecutivo. Secondo Mario Draghi, infatti, la manovra economica non rappresenta una zavorra, bensì un intervento giusto e corretto di riduzione della spesa primaria, anche se deve essere sostenuta da un deciso rilancio della crescita del paese.

Confindustria: ok alla manovra, ma servono riforme per sostenere lo sviluppo

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, manifesta la sua piena approvazione alla manovra sui conti pubblici messa in atto dal governo, ma chiede a gran voce un ulteriore impegno accanto alla strada del risanamento, fatto di riforme che puntino a rimettere in azione lo sviluppo.
Un altro appello, la Marcegaglia lo lancia a tutti i sindacati dei lavoratori, per fare in modo di organizzare un grande Assise delle imprese e del lavoro, con dei tempi brevi, prima dell’estate.
E’ quanto contenuto nella relazione che la numero uno di Confindustria ha presentato all’Auditorium Parco della Musica a Roma.

Istat: il reddito medio annuo delle famiglie italiane si è ancora ridotto

Probabilmente, la definizione di “crisi ormai lontana” non solo non è vera, ma è altrettanto distante dalla realtà, perché ci sono forti rischi di instabilità che potrebbero incidere negativamente sulla ripresa e sull’uscita del nostro paese dalla crisi.
E’ quanto sostenuto dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, che si è reso protagonista della presentazione del Rapporto Annuale 2009, incentrato sulla situazione italiana.
La differenza tra l’Italia e gli altri grandi paesi industrializzati, sta sostanzialmente nella crisi del prodotto, che è stato molto più netta nel nostro paese, in quanto il Pil è ritornato sui valori su cui si attestava all’inizio del nuovo millennio.

Fiducia dei consumatori in forte calo a maggio

La fiducia dei consumatori scende ancora di due punti percentuali, fino ad arrivare a 105,4: è quanto registrato da Isae nella consueta indagine di maggio, che riguarda i dati di aprile. L’indice si sta pericolosamente attestando sui livelli dello scorso anno, ed è influenzato dalle tensioni presenti sui mercati di tutto il mondo, dopo il flop della Grecia. In aprile la fiducia dei consumatori era ritornata in alto, fino a 107,9, nonostante un calo nel mese di marzo.Quello che preoccupa di più, è che nemmeno gli esperti si aspettavano una riduzione di oltre due punti percentuali: per maggio le previsioni degli analisti interpellati da Reuters, oscillavano tra 106 e 109, invece si è scesi addirittura sotto la soglia di 106.

Ciaccia: servono maggiori garanzie per le grandi opere

Una lucida disanima sulla situazione delle aziende: è ciò di cui si è reso protagonista l’amministratore delegato di Biis, Mario Ciaccia, che rappresenta la Banca infrastrutture Innovazione e Sviluppo del gruppo Intesa Sanpaolo, che si occupa di public financing. Il Ciaccia-pensiero è il seguente: ci sono i soldi, ma nella maggior parte dei casi non esistono delle garanzie che permettono di attirare capitali.

Statuto dei lavoratori: Cgil e Uil vogliono un ruolo attivo nella modifica

Il ministro Sacconi conferma le voci relative al nuovo piano che riguarda il lavoro, previsto dal governo, specificando che si tratta di un progetto triennale, a cui poi farà seguito un disegno di legge delega che si concentrerà sullo Statuto dei Lavoratori. Sacconi, nel giorno in cui si celebra l’anniversario di questo importante strumento a difesa dei lavoratori, frutto della legge 20 maggio del 1970, ha annunciato che l’esecutivo ha intenzione di presentare questo piano solamente dopo aver avviato un costruttivo dialogo sociale e parlamentare per il semplice motivo che anche il Parlamento dovrà approvare il provvedimento, perché diventi legge.

Il governo vuole mettere mano allo Statuto dei lavoratori

Il governo intende modificare lo Statuto dei lavoratori, dopo ben 40 anni dall’entrata in vigore della legge che regola e tutela i diritti di chi lavora. Questa notizia ha provocato grandi proteste tra le file del PD e la Cgil, ma anche di Cisl e Uil.
Andiamo con ordine. E’ notizia recentissima che il ministro del Welfare ha confermato le voci che il governo vuole cambiare le norme riferite a tale statuto e che i tempi di attesa prima del provvedimento saranno abbreviati.