Uno dei settori nel quale la manovra economica inciderà di più, svuotando le tasche dei contribuenti italiani, secondo la Cgil è quello dei dipendenti pubblici che continuano ad essere nel mirino: il calcolo medio per il settore è di una della massa salariale pari a 8.000-8.500 euro in 4 anni, frutto della manovra attuale e di quella del 2010.
In più, fa sapere il sindacato, quando di andrà a regime, ossia alla fine del 2014, la perdita netta sulle retribuzioni mensili sarà di circa 210, 215 euro al mese. Un risultato che è anche frutto del mancato rinnovo dei contratti e soprattutto del blocco delle retribuzioni che è stato prolungato almeno sino a tutto il 2014. Saranno quindi i dipendenti pubblici, tra le varie categoria di lavoratori interessati dalla nuova manovra, ad avere la peggio.
In teoria uno spiraglio potrebbe aprirsi dal 2015, ma come fanno sapere dal Dipartimento Settori Pubblici della Cgil, “per gli anni 2015-2017 si parla soltanto di un nuovo calcolo per l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale, resta tutto da vedere, anche perché qualche problema finanziario continuerà ad esserci. Quindi il rischio reale è che stiamo ragionando di un rinnovo dei contratti dal 2018. Con la mobilitazione faremo in modo che ciò non avvenga”.
Quindi nuovi pesanti scioperi in vista per una categoria di lavoratori molto ampia e che non sempre vengono visti in maniera positiva dagli altri cittadini che li considerano comunque dei privilegiati. Invece, come fanno notare in Cgil, “si continua a considerare il lavoro pubblico e le pubbliche amministrazioni non come una risorsa per crescere ma come un costo da tagliare”. Ovviamente al blocco delle retribuzioni si accompagnerà anche una forte perdita del potere di acquisto che unita all’innalzamento del tasso d’inflazione contribuirà a rendere più difficile la ripresa economica.
Nella manovra inoltre c’è inoltre la proroga di un altro anno per lo stop del turnover, tranne che per Vigili del Fuoco e Corpi di Polizia, ma soprattutto sono state introdotte norme più severe per quello che riguarda le assenze del pubblico impiego: i controlli potranno essere immediati se la malattia si verificherà in giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.