Balzo in avanti dei carburanti Agip. La verde aumenta di 3 centesimi al litro e arriva a 1,34 euro al litro. «Dopo un periodo di calma che durava dal 24 luglio, da oggi Agip ha alzato i prezzi consigliati di benzina e gasolio – si legge sul quotidiano delle fonti di energia Staffetta quotidiana – con un balzo di tre centesimi la verde costa da oggi 1,340 euro/litro mente il gasolio aumenta di 2,5 centesimi a 1,162 euro/litro».
Si tratta di livelli visti nell’ottobre di un anno fa, quando il petrolio viaggiava sui 70 dollari al barile. I prezzi del greggio oggi sono in ribasso sulla scia dei realizzi scattati dopo il rally di lunedì. Il contratto di riferimento di New York, il light sweet crude con consegna a settembre, a fine mattinata cedeva circa un dollaro al barile a quota 70,50 dollari mentre il Brent quotato a Londra segnava una flessione di 60 centesimi a 72,95 dollari al barile.
In crescita, secondo la rilevazione quotidiana della Staffetta su A1 e A14, i prezzi dei carburanti praticati dai self service lungo le autostrade che hanno registrato molti movimenti, alcuni di notevole entità (fino a 58 millesimi), prevalentemente al rialzo. Per quanto riguarda la verde sono salite le minime di Agip (+8 centesimi), Esso (+25), Shell (+12) e Total (+32).
Le proteste delle associazioni consumatori. L’aumento dei prezzi dell’Agip rappresenta «la dimostrazione lampante – hanno dichiarato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori ed Adusbef – dell’inaccettabile meccanismo speculativo di doppia velocità di adeguamento dei carburanti, pronti a scattare al rialzo non appena le quotazioni del petrolio accennano ad aumentare, ma lentissimi ad adeguarsi quando queste ultime sono in ribasso».
Secondo le due associazioni è quindi necessario «da un lato avviare seri controlli sulle speculazioni in atto (attualmente calcolabili in 6-7 centesimi al litro, pari ad una maggiore spesa di 84 euro annui ad automobilista solo per costi diretti) e, dall’altro, agire con decisione in direzione di una completa liberalizzazione del settore, aprendo le vendite alla grande distribuzione così come già avviene con successo nel resto d’Europa».
Un’altra associazione di consumatori, l’Adoc, accusa Eni di non aver mantenuto la promessa del blocco dei prezzi dei carburanti in occasione dell’esodo. Il marchio Agip, invece, ha aumentato il prezzo della verde di 3 centesimi, come negli ultimi 3 anni. «L’Eni aveva promesso di mantenere fermi i prezzi dei carburanti a ridosso dell’esodo – ha dichiarato Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – una dichiarazione che avevamo apprezzato, perché innovativa rispetto al passato. Ma, a quanto risulta dalla rilevazioni, questa promessa è caduta nel vuoto. L’Agip ha segnato un rialzo della verde del 2,3 per cento, pari a 3 centesimi, rispetto all’ultima rilevazione, che equivale all’aumento del costo del pieno pari a 1,50 euro. La speculazione sull’esodo sta ormai diventando una consuetudine. Dal 2007 ad oggi a ridosso delle partenze estive il prezzo di benzina e gasolio aumenta in modo repentino e immotivato».
L’Unione petrolifera: aziende assolutamente corrette. «Le attese di ripresa dell’economia mondiale, ed in particolare di quella americana, negli ultimi giorni hanno nuovamente spinto verso l’alto le quotazioni del petrolio e dei prodotti raffinati (benzina e gasolio) scambiati sulle piazze internazionali, nonché di molte altre materie prime tornate al centro della speculazione finanziaria». Lo afferma in una nota l’Unione petrolifera secondo cui sono «queste e non altre sono le motivazioni alla base dei recenti aumenti dei prezzi dei carburanti». L’Up «conferma quindi l’assoluta correttezza di comportamento delle aziende il cui riferimento restano i mercati internazionali».
Fonte: Ilsole24ore.com