Negli ultimi anni i negozi di Compro Oro hanno conosciuto una diffusione senza eguali in Italia, la loro attività si concretizza nell’acquisto di metalli preziosi dalla gente comune valutando l’oro mediamente 27 euro a grammo. Spesso questi negozi hanno rappresentato un’ancora di salvataggio per quelle famiglie che, bisognose di nuovi introiti per poter arrivare a fine mese, hanno venduto monili dal poco valore affettivo ricavandone una bella somma.
Ma dietro ogni facile possibilità di guadagno c’è la criminalità organizzata in agguato, l’ultima attività sgominata dalla Guardia di Finanza vale 163 milioni di euro.
L’operazione, detta emblematicamente “Fort Knox”, è coordinata dalla procura d’Arezzo ed è stata effettuata in undici regioni. Sugli indagati pesano le accuse di associazione per delinquere, riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti, ricettazione, esercizio abusivo del commercio di oro, frode fiscale. Alla base del guadagno illegale vi era la truffa nei confronti della gente comune, speculare sulle difficoltà altrui d’altro canto è molto facile e il motivo lo spiega bene il presidente del Codacons Carlo Rienzi “Alla base del fenomeno c’è la situazione economica negativa delle famiglie, che sempre più spesso porta ad un crescente bisogno di liquidità immediata, da ottenere in modo facile e veloce. Così i cittadini preferiscono liberarsi dell’oro in loro possesso ed ottenere contanti da utilizzare per il pagamento di mutui, rate, bollette, o per spese sanitarie o impreviste cui non potrebbero far fronte in modo diverso.”
Molte persone non possono fare a meno di vendere il proprio oro, ma allora come evitare l’imbroglio? Il primo passo è conoscere in che modo si può venire truffati. L’illecito più diffuso è quello del commerciante che nasconde sia il vero peso dell’oro, grazie all’utilizzo di semplici bilance truccate, sia la reale quantità del metallo pregiato contenuto nella lega. La sirena che avverte il consumatore che qualcosa non procede per il verso giusto deve suonare quando l’acquirente non rispetta l’obbligo della registrazione dei dati del venditore imposto dalla legge del 2.000, documento fondamentale dal momento che certifica il passaggio di proprietà dell’oggetto. In definitiva bisogna diffidare di quei Compro Oro che, come dice il presidente dell’Anapo Andrea Zironi, “Non rispettano sempre la legge, non rilasciano lo scontrino fiscale, non documentando il traffico né le operazioni.”