Dopo i rincari dello scorso ottobre, a partire da aprile 2013 le bollette del gas subiranno una riduzione pari al 6-7%, risparmio che riguarderà le famiglie e le piccole imprese. Sono queste le intenzioni rese note dall’Autorità per l’energia attraverso un documento di consultazione pubblicato lo scorso 14 novembre, al quale i soggetti coinvolti dovranno rispondere entro il 3 dicembre. L’obbiettivo del presidente Guido Bortoni è quello di affrettare i tempi per poter introdurre il nuovo sistema nel secondo quadrimestre del prossimo anno.
In cosa consiste questo nuovo sistema? Da cosa dipenderà la riduzione delle bollette? Tutto sarà legato all’introduzione di un nuovo modo di calcolare il prezzo del metro cubo di metano che interesserà circa un terzo dei consumi nazionali, cioè la maggior parte di quelli domestici, con la sola esclusione delle grandi aziende e dei produttori termoelettrici.
Secondo quanto riportato dal documento, gli extra-ricavi finora incamerati grazie ai cambiamenti internazionali ed europei del mercato del gas dovranno in futuro essere spartiti anche con i consumatori. Si tratterebbe nello specifico di circa 8 centesimi di euro per ogni metro cubo, frutto della differenza tra i 39-40 centesimi del prezzo al punto di ingresso nazionale di Tarvisio e i 31 centesimi di quello praticato invece sui mercati europei, il cosiddetto “prezzo spot”.
Il cambiamento, che non piace alle società ex-municipalizzate, potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio per i consumatori. L’introduzione di un criterio esclusivamente di mercato nella determinazione del prezzo del gas potrebbe giocare brutti scherzi perché, è vero che oggi i prezzi del “gas spot” sono al di sotto di quelli “take or pay”, ma non è sempre stato così. La storia insegna come conflitti, interruzioni, incidenti, inverni molto freddi possono capovolgere la situazione.
Per evitare che ciò vada a pesare sulle tasche dei consumatori, l’Autorità ha pensato a una seconda mossa: una sorta di assicurazione sui prezzi, qualora quelli di mercato dovessero impennarsi. Secondo questa novità, i grandi gruppi come l’Eni dovrebbero volontariamente aderire al sistema di assicurazione, garantendo un tetto grazie a una porzione dei loro contratti di lungo periodo.