Dall’analisi del Centro Studi Confcommercio emerge che “ciascun italiano dispone oggi per i consumi, a parità di potere d’acquisto, mediamente di 570 euro all’anno in meno rispetto al primo trimestre del 2007″.
Risulta poi che il tasso d’inflazione nel 2011 raggiungerà il 2,7%, principalmente a causa del rincaro delle materie prime, e provocherà pertanto “un appiattimento della dinamica dei consumi”.Mariano Bella, direttore del Centro Studi, ha inoltre sottolineato che “la stessa inflazione dovrebbe rientrare sotto il 2% nel 2012”.
Carlo Sangalli, presidente dell’associazione, ha dichiarato che “per avere maggiore crescita e occupazione occorre fare maggiore leva sulla domanda interna perchè i consumi delle famiglie e gli investimenti contribuiscono per quasi l’80 per cento al Pil”: i consumi delle famiglie – ha proseguito Sangalli – “si rivolgono per l’80% alla produzione nazionale” e quindi più consumi permettono di avere “più produzione e occupazione“.
Diminuire le tasse su imprese e lavoratori sarebbe poi “la migliore politica di offerta che si possa mettere in campo, accompagnata dalle riforme strutturali”, così come la disoccupazione giovanile e i problemi del mercato del lavoro al Sud sono gravi questioni “che devono trovare collocazione ai primi posti dell’agenda di politica economica”.
Infine – quanto all’attuale tema del nucleare – il presidente di Confcommercio ha puntualizzato che “è importante che sul nucleare, al netto dell’emotività, ci sia un momento di riflessione: sarebbe utile che il governo andasse avanti nel processo di incentivi alle fonti rinnovabili, perché altrimenti si metterebbero a rischio gli investimenti e si scoraggerebbe una politica importante a favore delle energie rinnovabili”.