Le banche hanno fatto ostruzione, perdendo sostanzialmente questa battaglia, per il nuovo conto corrente a ‘zero spese’ che da maggio servirà ai pensionati che incassano meno di 1.500 euro per depositare i loro soldi. Ma in realtà un articolo de ‘Il Sole 24 Ore’ spiega chiaramente come già oggi esistano forme simili di deposito, ampiamente utilizzate.
Riguardano soprattutto quei risparmiatori che non hanno bisogno di fare grandi e frequenti operazioni, anziani o meno che siano, e non mirino a rendimenti elevati quanto piuttosto a forme solide di conti.
Così sono diversi gli istituti di credito italiani che provano ad attrarre clienti vecchi e nuovi con costi risibili, anche se i servizi accessori per le operazioni devono comunque presentare spese per le commissioni.
Andando a spulciare le varie voci si scopre quindi che ad esempio per i bonifici la commissione minima applicata è di 2,50 euro, come fa ad esempio Intesa Sanpaolo ‘ContoFacile’, ma solo verso altre banche che facciano parte del Gruppo. All’opposto c’è Mps ‘Conto Italiano Online’, con costi pari a 6,25 euro che però includono 30 bonifici al mese gratuiti per chi utilizzi normalmente il canale online. Si paga, presso tutte le banche, per ricevere me esilmente l’estratto conto anche se si può risparmiare utilizzando la propria posta elettronica come riferimento.
Per chi non voglia pagare un canone mensile c’è ad esempio il ‘Conto italiano’ di Monte dei Paschi di Siena che è gratuito anche se le operazioni allo sportello costano da 1 a 3 euro. Il pacchetto di ‘Bnl Revolution’ prevede invece che se i clienti effettuano almeno un’operazione allo sportello nel corso di un mese per quel mese vengono addebitati 6,90 euro; in caso contrario il canone rimane gratuito. Inoltre il servizio bancario standard di Bnl permette di effettuare 80 operazioni l’anno (pari a 20 a trimestre) prima che scatti la commissione di 0,50 euro l’una mentre i conti Credem Zero Assoluto, Bnl Revolution e Mps Conto Italiano Zip Base offrono un’operatività illimitata.
Interessante il caso di ‘SemprePiù Risparmio’ di Banca Popolare di Vicenza in base al quale è sufficiente avere una giacenza media superiore ai 3mila euro per non pagare il canone. Nel caso in cui invece il conto scende al di sotto dei 1.000 euro, le spese possono aumentare sino ad un massimo di 144 euro.