297,1 milioni di euro: a tale somma corrisponde il recupero di contributi e premi evasi, secondo quanto risulta dall’attivita’ ispettiva del Ministero del Lavoro, coadiuvato da Inps, Inail ed Enpals. Emerge inoltre che due aziende su tre sono irregolari.
Sono infatti 171.810 (66%) – su 262.014 aziende controllate – quelle rivelatesi irregolari. Si evidenzia peraltro che fra i lavoratori irregolari (232.854) il 57% (133.366) è in nero.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha affermato che “è migliorata la capacità di selezionare gli obiettivi e di reprimere il fenomeno”. I controlli effettuati rendono poi noto che nel 2010 le sanzioni per il lavoro nero sono aumentate del 27% rispetto al 2009 e che gli illeciti in materia di sicurezza sul lavoro hanno registrato un aumento del 45%.
Da segnalare anche un incremento delle truffe nei confronti degli istituti previdenziali, degli illeciti negli appalti (+139%) e delle violazioni in materia di disciplina dello Statuto dei lavoratori (+150%). “Al di là dei risultati quantitativi” – ha commentato Sacconi – “l’azione di vigilianza per l’anno 2010 evidenzia risultati significativi sotto il profilo dell’efficacia, poichè continua a registrarsi una sempre più incisiva attività di intelligence volta all’individuazione di quei fenomeni di violazione sostanziale e di rilevante impatto sul piano economico sociale”.
Il ministro ha infine parlato di “80 mila ispezioni” nel 2011 contro il lavoro nero: il monitoraggio riguarderà “agricoltura, edilizia, filiera del turismo e dei servizi“, specialmente al Sud con attenzione alle “comunità immigrate che sono oggettivamente più esposte”.