Da domani, 1° febbario, scattano gli aumenti per i treni sulle tratte interregionali. La decisione risale al 2007, ma adesso suona quasi come una beffa ai danni dei pendolari che proprio ieri hanno presentato, insieme a Federconsumatori, il rapporto «Essere pendolari, una scelta difficile». Una scelta che costa a ogni lavoratore – in termini di tempo – ritardi per 100 ore l’anno ai quali si aggiungono molti dei disagi elencati nel rapporto: dalla scarsa pulizia al sovraffollamento dei vagoni, dalla scarsa manutenzione al materiale rotabile vetusto, dalle poche informazioni ai viaggiatori alla scomparsa di molte biglietterie.
Disservizi che da domani costeranno sulle tratte interregionali il 6% in più per il singolo biglietto, mentre gli abbonamenti aumenteranno del 10 per cento. «L’adeguamento, deliberato nel 2007 in accordo con il coordinamento degli assessori regionali ai Trasporti», spiega una nota delle Ferrovie dello Stato, riguarda i biglietti e gli abbonamenti «relativi a viaggi su treni regionali con partenza e arrivo da regioni diverse».
La decisione fu presa a luglio di due anni fa «dopo un lungo confronto fra Trenitalia e il Coordinamento degli assessori regionali ai Trasporti» ricorda l’azienda che precisa: «L’accordo sanava una grave difformità di trattamento fra viaggiatori e pendolari che si muovevano entro i confini regionali rispetto a quelli che viaggiano da una regione ad un’altra. Il nuovo calcolo comportava un incremento di prezzo, rispetto al precedente sistema, che fu deciso di scaglionare in 3 anni (2008, 2009 e 2010) per gli abbonamenti e in due (gennaio 2008, febbraio 2009) per i biglietti di corsa semplice. Il provvedimento in vigore dal 1° febbraio non è altro quindi che l’applicazione della seconda tranche di adeguamenti deliberata nel 2007».
Le Ferrovie dello Stato sottolineano poi che «lo stesso Coordinamento, in una sua recente riunione, ha ribadito la validità degli adeguamenti già deliberati in passato e Trenitalia ha provveduto a ricordarne l’applicazione, lo scorso 27 gennaio, a tutte le associazioni dei consumatori che siedono al tavolo con il gruppo Fs».
Fonte: Sole24ore.com