Esistono varie forme di depressione, legate a differenti cause e per le quali sono necessarie diverse tipologie di cura. Questi articoli presenti su Risparmio in Salute vi spiegheranno come riconoscere e curare la depressione post partum e una nuova forma di depressione
, totalmente diversa ma non per questo da sottovalutare, la depressione da prova costume. Nonostante ad alcuni possa far sorridere, è bene sottolineare come questa forma di depressione possa avere delle conseguenze molto nocive per la persona che ne soffre.
La nascita di un figlio rappresenta una gioia immensa ma comporta un grande cambiamento nella vita della neo mamma: bisogna ricostruirsi un nuovo equilibrio e spesso la felicità lascia il posto a insicurezze, paura di non essere all’altezza del nuovo ruolo .Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifesta leggeri sintomi di depressione.
È importante però, distinguere tre diverse tipologie di malessere: il baby blues, la depressione post partum e la psicosi post partum. Il primo disturbo si manifesta attraverso frequenti crisi di pianto, stati di tristezza e di ansia. Questo disagio tende a scomparire nell’arco di quindici giorni. La depressione post partum presenta numerosi sintomi: inappetenza, pianti inconsulti, disinteresse per il bambino, improvvisi cambiamenti di umore, insonnia o sonno eccessivo. La durata dei sintomi varia da qualche settimana a un anno. La psicosi post partum è la forma più grave di depressione. Per saperne di più continuate a leggere l’articolo cliccando qui.
Uno studio australiano condotto dalla dottoressa Marika Tiggerman ha provato che esiste un depressione legata alla prova costume: bikini blues. Tutto ha inizio con l’auto-oggettivazione, la donna, vedendosi in costume da bagno, tende a essere ipercritica nei confronti del proprio corpo, arrivando al punto di distorcere la realtà e considerare il proprio corpo semplicemente come un oggetto da criticare. Questo può avere conseguenze altamente negative come disturbi alimentari e depressione. Per maggiori informazioni cliccate qui.
