La lotta all’evasione fiscale ha il suo terzo alleato, dopo il redditest e il redditometro è in arrivo lo scontrino anti-evasione, il contrasto di interessi, così come è stato definito all’interno del DDL sulla delega fiscale, disegno di legge approvato dalla Commissione Finanze del Senato, insieme all’annullamento delle “cartelle pazze”, e in attesa di via libera anche dall’Aula del Senato dove dovrebbe essere votato nella giornata di oggi o domani.
L’emendamento consentirà di scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute delle spese effettuate, di qualunque tipo esse siano, incentivando così il consumatore a richiedere lo scontrino al commerciante. L’obbiettivo, come sottolinea Giuliano Barbolini, uno dei due relatori del disegno di legge, è fare emergere il “nero” dalle aeree maggiormente colpite, come quelle della manutenzione di casa e automobile.
“Il governo – recita l’emendamento – è ora delegato a emanare disposizioni per l’attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria, definendo attraverso i decreti legislativi le più opportune fasi applicative e le eventuali misure di copertura finanziaria.”
La proposta di legge aveva precedentemente ottenuto un secco no, poi ha subito una riformulazione riuscendo a ottenere il sì dell’esecutivo. Nonostante le modifiche, il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, rimane scettico e spiega le sue motivazioni “Le situazioni di deducibilità o di detraibilità di spese già previste si sono rivelate fallimentari sia dal punto di vista dei risultati della lotta all’evasione che dal punto di vista del bilancio dello Stato.”
Gli fa eco Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre, autore del libro “Evasori d’Italia”, il quale pone l’accento sulle deduzioni edilizie introdotte nel 1998, le quali, basandosi sulle stesso principio “Costarono all’erario 2,4 miliardi di euro l’anno.”