Frode alimentare: aumentano i rischi

Chi si occupa di far la spesa è ormai abituato a far avanti e indietro tra i vari negozi alla ricerca della convenienza, del risparmio, delle migliori occasioni. Ma attenzione perché il pericolo si nasconde proprio dietro il cibo a basso costo, non sempre la sua origine è sicura e spesso dietro la sua economicità si cela una vera e propria frode alimentare. Questa va a danno delle classi meno agiate, più colpite dalla crisi e che non si possono permettere il lusso di andare a comprare prodotti di marca e certificati.

Nelle ultime 300 ispezioni fatte dai carabinieri del Nas sono state riscontrate irregolarità nel 25% dei casi, di conseguenza sono state contestate 100 violazioni, sono stati posti i sigilli a sei strutture e sequestrati ben 4 milioni di generi alimentari tra i quali conserve e olio. Le cifre salgono in modo esorbitante, e spingono a riflettere, se si va a prendere in considerazione un intero anno solare: nel corso del 2011 su 34.610 controlli realizzati dai Nas, nel 35% dei casi è stata registrata una frode alimentare, in particolare nel settore della ristorazione e per quanto riguarda le farine e le carni.

Talvolta la dichiarazione d’autenticità del prodotto segnata nell’etichetta è frutto di inganno, sono innumerevoli le false dichiarazioni di marchio Dop individuate dal nucleo antifrode dei carabinieri. In questo grande giro del malaffare la vittima inerme è come al solito il consumatore, che ha poche possibilità di evitare l’inganno e la possibile intossicazione alimentare. La Coldiretti si dice furiosa “La frode alimentare è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. Sul mercato si trovano oli di oliva venduti come italiani a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive.

Possiamo tuttavia cercare di limitare i danni, procedendo di buona norma a controllare con attenzione l’etichetta dei prodotti che acquistiamo, andando a prediligere i cibi freschi evitando i surgelati e puntando decisamente sul biologico.

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