ICBC, la banca cinese a Milano

La Cina è da annoverare tra quei Paesi in fortissima ascesa economica e ormai svolge un ruolo sempre più determinante nel quadro geopolitico internazionale. Lo sapevamo già, ma da qualche giorno in Italia ne abbiamo una prova ulteriore.

Infatti la Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), la più grande tra le quattro banche commerciali controllate dallo Stato più popoloso al mondo, ha aperto una filiale nel centro di Milano e il capoluogo lombardo va così ad aggiungersi ad altre svariate città europee (ad esempio Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Madrid) in cui il colosso orientale è presente.

La definizione di colosso pare più che appropriata,considerando che ICBC (16.397 sportelli nel mondo) vale tanto quanto il nostro Pil ed è leader mondiale per capitalizzazione di borsa.

E nonostante il Vecchio Continente stia vivendo un periodo economicamente travagliato (la sola citazione della Grecia va da sè), il presidente di ICBC, Jiang Jianqing, ha annunciato di “credere nello sviluppo futuro dell’Europa“: lo scopo è pertanto quello di “intercettare le opportunità di vendita di servizi derivanti da un volume d’affari tra Cina ed Europa che nei primi dieci mesi del 2010 ha raggiunto un valore di 388,4 miliardi di euro”. Il direttore della filiale meneghina di ICBC, Liu Hongbin, ha anche parlato di “assistenza e servizi di alta qualità per le aziende, anche italiane, interessate al mercato cinese”.

Vanno infine registrate le parole del premier Wen Jiabao, che prefigura tra Italia e Cina un interscambio di 80 miliardi di dollari nel 2015, anno dell’Expo, e le affermazioni di Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia-Cina, il quale ha voluto rimarcare che “l’apertura della prima banca del mondo” favorirà decisamente il “lavoro nei confronti dell’attrazione di investimenti esteri“.

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