Imu bis, il terrore degli italiani

Possibilmente fa ancora più paura della nuova tassa sulla casa, perché la Imu bis, o ‘tassa di scopo’ come viene più correttamente definita, al momento non ha confini precisi ma dipende in realtà dalla volontà o meno delle amministrazioni comunali di applicarla. Intanto, in attesa di smentite ufficiali, sarebbe contenuta nel Decreto di semplificazione fiscale che prevede la possibilità di adottare una nuova tassa per finanziare opere pubbliche.

E allora passa come ‘Imu bis’ perché avrà la stessa base imponibile e di calcolo della nuova imposta sugli immobili e soprattutto potrà essere applicata anche per dieci anni, finanziando il 100% delle opere. Verrà calcolata su tutti gli immobili, esattamente come l’Imu, sulla base della rendita catastale innalzata del 60% e di un’aliquota che può arrivare al 5 per mille. Al momento però si sta lavorando per escludere dai conti almeno la prima casa e soprattutto per vederla applicata soltanto nel 2012.

Si tratta di una tassa esistente già dal 2006, ma sino ad oggi solo 20 Comuni sugli oltre ottomila in Italia l’hanno effettivamente applicata. Oggi starà alla loro intelligenza e sensibilità decidere, nel caso effettivamente sia ancora in vigore, se andare a caricare di un ulteriore peso negativo le tasche dei contribuenti italiani. Ad esempio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha già precisato che la sua amministrazione non utilizzerà questa nuova tassa, specificando che “l’Imu stabilita dal governo è già molto pesante”.

Quanto ai parlamentari, in molti hanno precisato che in Senato, all’atto della revisione per il decreto fiscale, l’Imu bis potrebbe essere di nuovo modificata se non addirittura cancellata. E a dar loro una mano potrebbe arrivare anche un giudizio di dubbia costituzionalità, visto che si tratterebbe di una tassazione doppia sulla casa per la quale già si pagherà l’Imu.

Intanto secondo il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, “se i Comuni modificheranno l’aliquota ordinaria del 7,6 per mille, sarà un vero e proprio rebus pagare anche la seconda rata dell’Imu sulle seconde case e sugli immobili ad uso commerciale e produttivo”. Come a dire che per ora regna soltanto la confusione.

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