Molti di voi si saranno trovati, almeno una volta, a fare in conti con un’intossicazione alimentare, legata a vari fattori: norme igieniche non rispettate sia nella conservazione che nella preparazione dei cibi, data di scadenza non controllata, consumo di alimenti crudi o parzialmente cotti.
Questi articoli presenti su Risparmio in Salute vi daranno delle importanti informazioni sulle intossicazioni alimentari, spiegandovi le cause e alcuni semplici accorgimenti per evitarle.
I microrganismi che intervengono in un’intossicazione alimentare sono solitamente tre: lo staffilococco, un batterio che può infettare le pietanze a causa della scarsa igiene del locale nel quale vengono preparate. Riguarda latticini, gelati, salumi, prodotti di pasticceria, arrosti freddi. Il botulino che trova terreno fertile per la proliferazione in assenza di ossigeno in verdure, carne, pesce. La salmonella, che si sviluppa nella carne, salumi, uova, molluschi conservati in condizioni igieniche pessime.
Per allontanare il rischio di intossicazione alimentare, è consigliato: controllare la data di scadenza dei cibi, fare attenzione alle modalità di conservazione degli alimenti, non acquistare né mangiare le pietanze maleodoranti, lavare accuratamente mani e utensili che andranno in contatto con cibi crudi, scartare i cibi che presentano confezioni rigonfie in maniera anomala. Per ulteriori informazioni, cliccate qui.
Ora vediamo nel dettaglio la tossifenzione alimentare da Salmonella. Si tratta di un batterio abbastanza diffuso in natura, responsabile della salmonellosi, ovvero una gastroenterite acuta che nei casi più gravi può degenerare in tifo addominale, che può essere letale per l’individuo che ne viene colpito.
Il rischio è forte se si consumano uova crude, ma anche la carne, il latte non pastorizzato, frutta e verdura non correttamente lavati e disinfettati , e tramite il consumo di pesce e frutti di mare crudi. La salmonellosi presenta i sintomi di una tipica malattia gastroenterica: vomito, diarrea, crampi addominali e febbre a “gradini”. Cliccate qui per continuare a leggere l’articolo.