La benzina cala, le vendite delle auto pure

Un aiuto concreto agli automobilisti italiani arriva da Eni. Infatti da questo fine settimana e fino al prossimo 2 settembre il maggiore operatore petrolifero italiano ha deciso di tagliare decisamente i costi dei propri carburanti con sconti decisi che non rappresenteranno l’eccezione ma una vera e propria regola presso 3.00 stazioni Eni e Agip in tutta Italia.

L’annuncio è arrivato direttamente dall’amministratore delegato, Paolo Scaroni: ““Il prossimo weekend la benzina costerà 1,6 euro al litro ed il gasolio 1,5 euro al litro. Sono prezzi che nessuno fa in Italia”. Merito della campagna ‘Riparti con Eni’ che verrà praticata a tutti i clienti che faranno rifornimento in modalità iperself presso le stazioni aderenti.

Sembra una prima risposta diretta alla richiesta del governo ai petrolieri di abbassare il margine di guadagno sui carburanti e che, considerata la concorrenza che è presente nel settore, potrebbe presto produrre effetti benefici per tutti, visto che i con correnti di Eni e Agip in Italia hanno promesso di aver in mente altri sconti uguali se non maggiori. L’obiettivo, come ha detto Scaroni, è “dare un contributo al paese per far ripartire i consumi e l’ottimismo”. Magari se il governo abbassasse anche le accise, aggiungiamo noi, il risparmio sarebbe anche maggiore. Per tutti i dettagli 

Se il costo della benzina scende, quello delle vendite di vetture in Italia e più in generale nel nostro continente è invece una calo ancora deciso. In maggio infatti il mercato europeo è crollato dell’8,4% (con un totale di 1.150.434 unità) e nei primi 5 mesi dell’anno complessivamente è stato del 7,3%. Tra tutti i risultati va segnalato quello del gruppo Fiat a maggio in Europa, con immatricolazioni in calo del 12,1% a 82.501 unità (mentre nei 5 mesi la flessione è stata del 16,6%), anche se Jeep che cresce del 31,7% nel mese e del 46,8% nell’anno.

Ma il calo è generalizzato, visto che anche altri grandi costruttori hanno fatto registrare dati negativi come Citroen (-20,9%), Peugeot (-18,4%), Renault (-16,4%), Opel (-12,6%), e Ford (-12,6%). E così cambieranno anche le strategie: per il 2012 Fiat e Chrysler insieme avevano programmato investimenti per 7,5 miliardi di euro, ma ora dovranno mutare politica produttiva, a cominciare, come ha confermato Sergio Marchionne, dalla Grande Punto. Maggiori approfondimenti


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