La crisi rende il Paese meno generoso?

L’Italia è un Paese che risente della crisi anche dal punto di vista della generosità? La risposta dovrebbe essere affermativa se si osserva quanto rivela il rapporto della società IPR Marketing per Il Sole 24 Ore circa le elargizioni in ambito no profit nel periodo natalizio.

Infatti rispetto al 49% del 2010, solo il 38% degli italiani ha fatto (almeno) una donazione in tale periodo. Tra questi ultimi peraltro passa dal 38% al 46% la quota di coloro che hanno elargito piccole somme, cioè meno di 20 euro.

Le risposte del 59% degli intervistati chiariscono che il non realizzato (o comunque più piccolo) atto di generosità è dovuto alla famigerata crisi economica. I buoni risultati registrati un anno fa si spiegano quindi con quello che era un diverso “clima psicologico” – puntualizza Antonio Noto, direttore di IPR Marketing – e pertanto “lo slancio della solidarietà era anche frutto del particolare momento vissuto dal paese, mobilitato solo pochi mesi prima dal sisma in Abruzzo“.

Nel profilo dei donatori comunque “non si è prodotta una divaricazione accentuata dal punto di vista sociologico”. Le ridotte capacità di spesa – aggiunge Noto – “si sono tradotte in un incremento dei versamenti minimi e nella contrazione di quelli più onerosi, ma entro un modello di partecipazione sostanzialmente omogeneo”: vero è che “gli anziani hanno contribuito più dei giovani e i residenti al nord più di quelli al sud, ma nell’attuale quadro economico lo squilibrio delle cifre appare fisiologico e, nel caso della popolazione giovanile, lo scarto ridottissimo rispetto ai segmenti più virtuosi può risultare addirittura sorprendente“.

Ma le donazioni degli italiani a chi vanno principalmente? E in quale modalità? Ebbene, al primo posto tra le destinazioni troviamo la ricerca scientifica; quanto poi al metodo di pagamento, prediletto risulta essere quello tramite contanti, “espressione di una volontà di relazione diretta e senza filtri, probabilmente riconducibile anche al desiderio di ottenere la maggiore sicurezza possibile sull’affidabilità dei destinatari”.

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