La disoccupazione giovanile è la vera piaga d’Europa

Aumenta sempre più in Europa il numero dei giovani disoccupati, tra gli Stati che vivono la realtà peggiore non poteva che esserci l’Italia, il nostro Paese supera di gran lunga la media europea dei trentenni senza lavoro.

Secondo gli ultimi rilevamenti, la disoccupazione giovanile è aumentata in questi anni di crisi dal 15% del febbraio 2008 al 22,5% del luglio 2012, il rapporto Ocse mostra come la percentuale dei senza lavoro in Italia sia al di sopra della media europea con il 36%, sebbene sia vero che vi sono Paesi in situazioni peggiori: la Spagna col 52,9% e la Grecia col 53,8%.

Mentre l’esercito dei precari è in continua crescita, le casse integrazioni si moltiplicano giorno per giorno, le prospettive per i giovani che ancora sono impegnati negli studi non sono rosee, è sempre più diffusa l’idea della “generazione lavoro mai” a rischio povertà nel prossimo futuro. Tuttavia per scongiurare le più nere previsioni, l’Unione Europea è piuttosto attiva e non perde tempo a sollecitare gli Stati membri al fine di “attivare politiche di occupazione, inclusione sociale, salute e benessere dei giovani: loro sono il nostro futuro”.

Sebbene il governo italiano stenti a prendere provvedimenti direttamente pensati per migliorare le condizioni dei giovani, le ultime riforme del lavoro, se ben attuate, prevedono un leggero miglioramento della situazione. Sicuramente questo non è il momento di gettare la spugna. Molte sono le personalità che anche dal mondo dello spettacolo lanciano parole di supporto ai ragazzi italiani, tra queste Mogol, presente in Sardegna per un festival letterario: “Non perdetevi d’animo, lavorate, se non trovate lavoro cercate di adattarvi a fare qualsiasi cosa o a imparare un altro lavoro, verrà il tempo in cui potrete usare la vostra laurea e i vostri diplomi.

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