L’economia italiana non si riprende? È colpa del terziario

Il Wall Street Journal dedica un’indagine sui problemi economici dell’Italia, la terza economia dell’Eurozona, individuando nel settore terziario il freno a mano tirato che non fa ripartire il nostro paese. Con il governo Monti e gli interventi della BCE che hanno fatto diminuire lo spread, l’Italia ha conosciuto una timida fase di ripresa che di fatto non è andata a concretizzarsi.

Infatti il presidente dell’Istat Enrico Giovannini ha così motivato la falsa partenza al giornale americano: “Molte fabbriche hanno già raggiunto i livelli di produzione dell’anno precedente. Anche gli ordini di acquisto stanno crescendo, un segnale di rafforzamento produttivo. Tuttavia il settore dei trasporti, delle comunicazioni, del turismo, della vendita al dettaglio e dei servizi sociali stanno trascinando verso il basso il resto del paese. Sono questi i settori dove l’Italia è indietro rispetto ai partner europei.

È noto che il nostro governo ha cercato di risanare il bilancio pubblico inasprendo le tasse e alzando l’età pensionabile, misure del tutto inefficaci se si pensa che alla lunga le famiglie italiane son sempre più povere, per questo motivo “ora bisogna far ripartire il settore dei servizi, altrimenti senza crescita i conti non saranno mai messi in ordine.

Il problema del terziario italiano non è figlio della crisi, bensì è tipico dell’Italia dove non si è mai investito seriamente sul settore. Giovannini è convinto che la strada per uscire da questo pantano sia una sola “Il capitale non dovrebbe andare solo negli impianti industriali o nella costruzione della case: la formazione è la scommessa che l’Italia deve vincere per poter ripartire.

 

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