Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha dichiarato che – in materia di mercato del lavoro – “c’è un problema di flessibilità in ingresso, forse eccessiva, con strumenti che vanno tarati”, ma anche “un problema di flessibilità in uscita che prima o poi va affrontato”.
La numero uno di viale dell’Astronomia ha poi sottolineato che la crescita della Germania viaggia a una velocità superiore rispetto a quella italiana e che – mentre l’Italia ha affrontato la crisi con un “uso massiccio della Cig” – in Germania “la cassa integrazione è usata per ridurre le ore di lavoro“, dunque non – come da noi – “anche per coprire la disoccupazione“.
La cassa integrazione in deroga – ha specificato la leader degli industriali – è stata “utile perchè con la crisi non è stato possibile riformare gli ammortizzatori sociali”, ma adesso è opportuno considerarla “come uno strumento di crisi, uno strumento eccezionale per gestire la crisi perchè altrimenti c’è il rischio che la ripresa arrivi” e si continui a usare la Cigd.
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha voluto puntualizzare che “il pensiero corre immediatamente all’articolo 18 e al tentativo, che ha in mente Sacconi, di destrutturazione dello Statuto dei lavoratori: questo non ha nulla a che vedere con la realtà di oggi del Paese”.
Infine Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, ha rimarcato che Marcegaglia “ha ragione quando sottolinea l’esigenza di completare la regolazione del mercato del lavoro e dei rapporti di lavoro” e fa bene “a voler cercare su ciò un’intesa con le altre parti sociali“.