Dopo i recenti crack, il rifugio più sicuro per i risparmi degli italiani sembra essere il mattone. Sicuramente il desiderio di investire acquistando una casa è tanto, ma gli italiano hanno da far fronte a numerosi intoppi, come la ridotta capacità di risparmio, la stretta creditizia da parte delle banche e la precarietà lavorativa.
Questo fa si che il lasso di tempo tra domanda e offerta si allunghi, ormai i tempi di vendita si sono stabilizzati intorno ai 168 giorni nelle grandi città, contro i 198 nei capoluoghi di provincia e i 208 nell’hinterland delle grandi città con i valori immobiliari che sono ancora in discesa, almeno in questo periodo dell’anno.
L’Ufficio Studi Tecnocasa ha redatto il bilancio del primo semestre del 2011 secondo cui i valori immobiliari hanno subito un calo dell’1,3% nelle grandi città, variazioni simili si hanno nei comuni dell’hinterland e nei capoluoghi di provincia si ha una diminuzione dell’1%. Da tenere d’occhio sono le città di Bari e Napoli che hanno subito un ribasso rdel 5,6% per il capoluogo pugliese e del 2,2% per quello campano. Particolarmente stabili Milano e Roma che chiudono il semestre stabilmente o con una variazione minima dello 0,4% e 0,2%. Le maggiori difficoltà del marcato immobiliare sono state nel sud Italia, in particolare per le difficoltà di accesso al credito a causa della precarietà lavorativa.
Le previsioni per il secondo semestre del 2011 sono di un ulteriore ribasso compreso tra il 3% e l’1%. La cosa importante per restituire dinamismo al mercato immobiliare è quella di colmare la distanza tra domanda e offerta attraverso un approfondito studio della capacità di spesa dell’acquirente unito ad una valutazione in linea con il reale valore dell’immobile.