Mutui, il 2013 si apre in negativo

Se il 2012 si era chiuso con un bilancio decisamente negativo per quello che riguarda la richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane, visto che la media dell’anno era fotografata da un eloquente –42% complessivo di richieste, anche il 2013 non promette per ora una crescita.

Infatti i finanziamenti destinati alle spese immobiliari in gennaio sono del 14% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E se pensiamo che quello in assoluto era stato il dato peggiore dimostrando come la crisi delle famiglie italiane fosse acuita, abbiamo un quadra chiaro della situazione. Vuol, dire, in soldoni, che il mese scorso sono stato richiesti ancora meno mutui rispetto a quello che era stato dodici mesi fa, come attesta il CRIF, ossia il gestore del Sistema di Informazioni Creditizie in Italia.

Come al solito sono diverse le cause per spiegare questo nuovo dato negativo. Anzitutto la crescita dello spread sui mutui registrata sino a qualche mese fa ha convinto molti di coloro che hanno presentato richiesta ad orientarsi su mutui di lunga durata per ridurre il peso della rata mensile sul bilancio familiare. Ad esempio la domanda di finanziamenti trentennali è passata dal 34% del quarto trimestre 2011 al 46% dello stesso periodo dell’anno passato. Inoltre una più generale incertezza delle condizioni economiche italiane ha convinto molti a rinviare il possibile acquisto di un immobile.

Analizzando in dettaglio le richieste, salgono ancora una volta quelle di mutui a tasso variabile passati dal 35,8% del secondo semestre 2010 al 59,7% dello stesso periodo del 2012. E ancora, per le condizioni più dure imposte dalle banche italiane molti giovani, soprattutto quelli che da poco di sino affacciati nel mondo del lavoro o che comunque non possono contare su contratti a tempo indeterminato, anche in questa fascia di età si sono registrate riduzioni notevoli.

Unico dato positivo che emerge dai numeri del Crif è quello relativo ai prestiti: se il, 2012 si era chiuso con un bilancio complessivi di –4%, gennaio invece hja fatto registrare una crescita di richieste pari al 5%. In compenso però è sceso anche l’importo medio dei prestiti personali assegnati. Si è passati dai 15.579 euro del secondo semestre 2008 ai 10.831 della seconda parte del 2012.

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