La concorrenza è la migliore alleata dei consumatori. Può sembrare lapalissiano, ma è soprattutto un dato concreto, riscontrato ancora una volta dalla consueta indagine di ‘Altroconsumo’ sulla spesa degli italiani tra supermercati e discount: ogni famiglia spende in media 6.300 euro l’anno ma dove c’è concorrenza se ne risparmiano almeno 700.
Altroconsumo ha analizzato prezzi e consumi in ben 61 grandi e medie città italiane registrando ben 887.000 prezzi relativi a 108 categorie merceologiche in 949 punti vendita. Un lavoro monumentale che fotografa appieno la mappa delle offerte per gli acquisti degli italiani, considerando sia prodotti alimentari freschi che confezionati, ma anche prodotti per l’igiene personale e per la casa. Ed è emerso che praticamente nessuna catena offre gli stessi prezzi in tutta Italia, ma si adatta a quelli della concorrenza su piazza.
Ad esempio ad Alessandria scegliendo gli stessi prodotti e puntando al prezzo più competitivo é possibile arrivare alla fine dell’anno con 1.310 euro in più nel portafogli. Altre città nelle quali è facile risparmiare sono Firenze, Pesaro, Modena, La Spezia, Arezzo e Milano, tutte con offerte che possono fruttare risparmi fino ad oltre i 1.000 euro all’anno mentre il fanalino di coda è Aosta dove al massimo si arriva a 164 euro. Ma in assoluto la città dove la spesa risulta maggiormente conveniente è Verona, seguita da Pisa e Firenze. Rispetto all’ultima rilevazione sta messa molto meglio Napoli che è risalita al 13° posto della classifica nazionale e soprattutto prima città del Sud Italia a fronte di altre regioni come Calabria, Sardegna e Sicilia che restano le più care. E non stupisce quindi che Caserta invece risulti come la città dove il risparmio dato dalla concorrenza è minore in assoluto.
Andando nel dettaglio le offerte promozionali sui prodotti di marca consentono di risparmiare in media il 23%, percentuale che sale al 38% se si scelgono confezioni a marchio commerciale e sino al 42% per quelli di primo prezzo. Supera anche il 50% il risparmio possibile se si sceglie l’hard discount. Altro dato importante è quello di supermercati di piccole e medie dimensioni, come possono essere gli Unes, che invece di imporre i loro prezzi sfidano I discount a suon di ribassi, facilitando la vita dei consumatori. Ora però con la nuova Iva al 21%, modesto ma significativo aumento, non sarà forse così semplice.