Le scuole del futuro? Più sicure ma anche più verdi, all’insegna del risparmio per tutti. E’ la promossa del neo ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che in un’intervista a ‘Il Sole 24 Ore’ ha rivelato il piano di investimenti previsto dal governo: ben 456 milioni in arrivo dal CIPE per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Un piano che ovviamente punterà sulle strutture, ma che per migliorare l’efficienza degli edifici avrà un occhio di riguardo per gli interventi di risparmio energetico. Succede infatti che molti degli istituti pubblici siano attualmente in Classe G, ossia la meno efficiente in assoluto, anche perché si tratta di costruzioni vecchie sulle quali difficilmente, soprattutto per mancanza di fondi, negli ultimi anni sono stati effettuati lavori di riqualificazione.
Ovviamente i nuovi plessi verranno costruiti già ad ‘impatto zero’, quelli vecchi invece vanno riqualificati. E con questi lavori il ministro conta di poter ottenere un risparmio per le casse dello stato, nel medio-lungo periodo almeno pari a 9,5 miliardi. Dei 456 milioni appena sbloccati, 197 andranno quindi ad operare sulla messa in sicurezza degli edifici, mentre gli altri 259 copriranno ulteriori interventi ancora da individuare, soprattutto in regioni che siano ancora indietro come Campania, Puglia, Abruzzo, Calabria, Sicilia Molise, Basilicata e Sardegna. E ancora 100 milioni saranno destinati alle strutture ex novo. E sul carro saliranno anche le Università, con altri 1,2 miliardi nelle regioni di cui sopra.
Come ha spiegato Profumo sono questi soldi la novità maggiore: “Con queste risorse potremo mettere in cantiere la costruzione di nuove scuole progettate proprio per la loro funzione, e in chiave moderna. Ne abbiamo bisogno perché il patrimonio immobiliare scolastico è molto datato. Nel 75% dei casi costruito prima degli anni ’80. Spesso in edifici nati per altri scopi e quindi adattati a ospitare i ragazzi e le loro necessità”.
Un progetto sposato subito da Ermete Realacci, responsabile della ‘politica verde’ per il PD: “L’edilizia sostenibile è uno dei ‘mercati di punta’ del futuro per diminuire i consumi energetici, sviluppare innovazione, muovere nuove filiere produttive, creare occupazione, ridurre il consumo di energie di fonte fossile e contenere le emissioni di CO2 del nostro Paese. Proprio la scorsa settimana la Commissione Ambiente della Camera ha approvato all’unanimità una risoluzione per stabilizzare il credito di imposta del 55% per l’efficienza energetica in edilizia nella quale si impegna il Governo ad assumere iniziative, anche di tipo normativo, per estendere le misure di efficienza energetica anche al patrimonio edilizio pubblico. A maggior ragione perciò è una buona notizia che il Governo si muova nella direzione di promuovere interventi che contribuiscano a rendere più moderno, efficiente e di qualità il patrimonio edilizio pubblico italiano”.