Scrivere, un’arte antica e misteriosa che ancora attrae centinaia e centinaia di aspiranti scrittori di tutto il mondo! Spesso si è portati a pensare che la parte più difficile nello scrivere un romanzo, sia l’effettiva stesura del testo, il concepimento della storia e l’intreccio degli eventi. Sbagliato! Le cose non stanno propriamente così!
Per sgomberare il campo da possibili equivoci, è importante sottolineare prima di ogni cosa, che l’effettiva bravura di uno scrittura va vista sul campo, chi vuole emergere deve prima di tutto puntare sulla qualità di un racconto, deve saper mantenere viva l’attenzione del proprio lettore con uno stile fluido e semplice ma allo stesso tempo ricercato, puntando altresì su storie accattivanti e originali.
Detto questo, si può fare un passo indietro e riprendere quanto detto poc’anzi rispetto alla parte più difficile da affrontare per uno scrittore emergente. Ebbene, la parte complessa non risiede tanto nel comporre quanto piuttosto nel trovare un editore disposto a stampare e a pubblicare il romanzo.
Bastano poche riflessioni quindi per comprendere quanto fondamentale sia la figura dell’editore nella pubblicazione e nel lancio di un libro. Chissà quante centinaia di romanzi validissimi sono stati lasciati alla polvere perché non accolti da alcun editore. Ricordiamo infatti che dopo la lettura e la valutazione del prodotto, l’editore si fa carico delle spese di stampa e distribuzione, sperando in un tornaconto scaturito dalle vendite.
Questo però può essere aggirato tramite il Self-Publishing (autopubblicazione). Grazie alla possibilità di autopubblicare il proprio libro, l’aspirante scrittore con un investimento minimo può realizzare la propria ambizione stampando e promuovendo il proprio lavoro autonomamente e a costi piuttosto contenuti.
I servizi di Self-Publishing italiani maggiormente conosciuti sono “Lulu“, “Il Mio Libro” e “Boopen“. Si tratta di servizi che lasciano massima libertà all’autore offrendo però servizi di correzione ed editing dei testi! Quella del Self-Publishing resta però una realtà poco conosciuta in Italia, nazione ancora troppo chiusa e conservatrice e soprattutto ancora troppo legata ad un vecchio “modo di fare scrittura” ormai obsoleto e superato. Per approfondire l’argomento clicca qui.