Inizieranno a novembre per terminare il prossimo maggio i lavori che a Brighton, Inghilterra, porteranno alla costruzione della rivoluzionaria “casa di spazzatura”. Una vera e propria scommessa al passo coi tempi, all’insegna del risparmio e dell’eco-sostenibilità, il progetto dell’architetto Duncan Baker-Brown sembra destinato a varcare i confini anglosassoni ed arrivare fino in Italia.
“Con questo progetto vogliamo dimostrare che i rifiuti non esistono – spiega il progettista – C’è una grande quantità di materiale che va sprecato quando le industrie lo mettono da parte e questo dato non può essere ignorato ma anzi si deve pensare a come utilizzarlo.” La casa di Brighton non sarà solo un modello del buon riciclaggio ma anche del rispetto ambientale, dal momento che sarà interamente dotata di apparecchiature tecnologiche eco-sostenibili e potrà contare su l’autosufficienza energetica “pannelli solari, termoventilazione e sistema di recupero del calore.”
Il lavoro di Baker-Brown può essere elevato a esempio dei successi della ricerca universitaria, infatti, i fondi stanziati per l’Università di Brighton hanno reso possibile la realizzazione concreta del progetto: la casa sorgerà al centro del campus universitario e promette di ripagare anche economicamente gli sforzi fatti per finanziarne la costruzione.
Nel suo ambiente, Baker-Brown è conosciuto per essere cultore di un nuovo linguaggio dell’architettura, basato sul progresso sostenibile. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento è stato previsto il coinvolgimento di studenti, apprendisti, costruttori locali e dei bambini delle scuole.
La casa di Brighton è concepita per essere la prima di una lunga serie di dimore eco-sostenibili, una volta ultimata, il piano superiore sarà predisposto a sede dell’Università per la progettazione sostenibile, mentre il piano terra sarà un laboratorio a disposizione della comunità locale. Insomma l’obbiettivo è quello di migliorare sempre più la “casa di spazzatura” per renderla la casa del futuro.