Per una consistente corrente di pensiero, diffusa anche in Italia, uscire dall’Euro e tornare alla vecchia moneta è l’unica via per la ripresa economica: nulla di più errato. È quanto risulta da uno studio tedesco condotto dalla Fondazione Bertelsmann: se l’Eurozona andasse a disgregarsi il mondo intero cadrebbe in una crisi molto più profonda di quella che già conosciamo.
Nell’opinione pubblica tedesca si era diffusa un’idea deprecabile, secondo cui la ripresa economica sarebbe diventata reale, con grande beneficio per la Germania, solamente una volta che l’Europa si fosse liberata dei Paesi zavorra, quelli in maggiore difficoltà. Partendo da questo presupposto la Fondazione Bertelsmann ha organizzato il suo studio, è andata ad analizzare le conseguenze della disgregazione dell’unità monetaria europea sui 42 paesi più industrializzati del mondo. Il rapporto pubblicato è stato tanto categorico quanto scioccante.
Se i cosiddetti Piigs, gli Stati Europei maggiormente indebitati ovvero Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, uscissero dall’Eurozona e tornassero alla monetazione del passato, il solo processo creerebbe un buco di 17 mila miliardi nell’economia mondiale con conseguenze tali che il termine “crisi” sarebbe solo un inadeguato eufemismo. La perdita ammonterebbe al 44% del prodotto interno lordo sommato dei 42 Paesi in analisi. L’entità del dramma è facilmente spiegabile, se solo dicessero addio all’Euro Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia ogni italiano perderebbe in media 17 mila euro nei prossimi sette anni.
Ma attenzione, le cose si metterebbero ancora peggio se l’Italia stessa decidesse di abbandonare la nave euro per tornare alla lira. Al di là dell’illusoria riduzione del debito sovrano, le conseguenze sull’economia reale sarebbero catastrofiche. Il nostro Paese andrebbe incontro a una perdita pari alla metà del nostro Pil, mille miliardi di euro in fumo entro il 2020.
Se il rapporto della Fondazione Bertelsmann è veritiero, è quanto mai auspicabile che i governi europei facciano di tutto per tenere ben stretta l’unità monetaria.