Ormai il rincaro della benzina è una corsa continua, aggravata dalle ultime due pesanti accise decise dal Governo. Il monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio sparse in tutto il Paese mostra una fotografia sempre più allarmante per le tasche degli automobilisti, molti dei quali sono già o stanno per andare in ferie.
Il prezzo medio della verde, considerata nella modalità ‘servito’ si posiziona tra l’1,589 euro/litro degli impianti IP e Tamoil all’1,595 euro/litro dei punti vendita Esso, mentre i cosiddetti distributori ‘no-logo’ sono fermi a 1,502. Per il diesel il prezzo medio praticato nazionale passa dall’1,467 euro/litro dei punti vendita Eni e TotalErg all’1,480 euro/litro degli impianti Shell, con i ‘no-logo’ a 1,376 euro/litro). Inoltre il Gpl varia dallo 0,739 euro/litro dei punti vendita Eni allo 0,754 degli impianti IP e Shell mentre presso i ‘no logo’ è di 0,727 euro/litro.
Quella di quotidianoenergia.it è una media, ma in alcune regioni del Sud si è anche arrivati a punte di 1,641/litro per la verde e di 1,510/litro per il diesel. Fa eccezione unicamente la Basilicata i cui residenti, se maggiorenni e in possesso di regolare patente di guida, sino al prossimo 10 settembre potranno ritirare il ‘bonus benzina’ ossia la carta prepagata per l’acquisto di carburante erogata direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello delle Finanze.
Si tratta di una misura per il ‘contributo alla bolletta energetica nazionale’ visto che il giacimento della Val d’Agri è il più grande su terraferma di tutta l’Europa e rappresenta per l’Italia oltre l’80% della produzione nazionale di greggio. Il’bonus benzina’ può essere richiesto presso gli uffici postali ai quali si consegna un apposito modulo del Bonus Idrocarburi che si può scaricare dai siti di Poste Italiane e del Ministero dello Sviluppo Economico.
Gli altri utenti invece dovranno armarsi di pazienza anche se la situazione si sta facendo pesante. Lo sottolinea ancora una volta Coldiretti: “Con il record storico fatto segnare dalla benzina, la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande. L’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari ma spinge anche verso il consumo di prodotti locali e di stagione che non devono subire lunghi trasporti”.