Il ministro alle politiche giovanili e allo sport, Josefa Idem, si è dimessa. La decisione è stata comunicata dopo un colloquio tenutosi tra la campionessa olimpionica e il presidente del consiglio, Enrico Letta. Ma la stessa ha affermato di avere maturato come “persona” tale convincimento quasi subito dopo che erano esplose le polemiche, a proposito del mancato pagamento dell’ICI e di presunti abusi edilizi per una sua palestra alle porte di Ravenna, poi trasformata in prima casa. Insieme, i due avrebbero convenuto sulle dimissioni, che arrivano ad appena 50 giorni dalla nomina a ministro. Il presidente Letta ha espresso apprezzamento per il suo lavoro e si è detto certo delle sue qualità morali, per le quali aveva chiamato Josefa Idem alla carica ministeriale.
La vicenda nasce nei giorni scorsi, quando si erano scoperte presunte irregolarità edilizie e mancati pagamenti della ex ICI, per le quali Josefa Idem era stata aspramente criticata dai compagni del suo stesso partito, il PD.
Adesso, non sembra che il premier abbia intenzione di sostituire nell’immediato l’ormai ex ministro, mentre sembra probabile che ripartirà tra gli altri ministeri le deleghe. Ma lo scandalo che ha travolto l’ex campionessa olimpionica è stato colto al balzo dal Movimento 5 Stelle, con il capogruppo al Senato, Nicola Morra, che parla ironicamente di ribaltamento della canoa di Josefa Idem.
Contro il ministro dimissionario si era scagliato nelle scorse settimane anche Beppe Grillo, che aveva considerato da terzo mondo la nomina di un’atleta allo sport, solo perché tale e non sulla base delle competenze.